Il libro di Aldo Cazzullo “La mia anima è ovunque tu sia” (Mondadori, pp.128, euro 17) è la storia di un tesoro (un ricco bottino di guerra) da cui si generano un delitto e un grande amore. Tutto comincia nei giorni dell’odio, quelli che la gente dabbene definisce “Resistenza” e che i disobbedienti, invece, chiamano “guerra civile”.
La vicenda, infatti, è ambientata ad Alba, bussa alle porte dei nostri giorni e svela ben più di un semplice canovaccio di passioni. Cazzullo racconta un’epica dove le trasfigurazioni letterarie stanno svelando gli altarini di una città (la sua città) e dei suoi potentati, potenti ancora adesso. Nel romanzo Cazzullo spiega a suocera affinché nuora intenda. La vicenda di cui si occupa ci aiuta a capire come e perché possa nascere una fortuna industriale (così com’è effettivamente nata) ed è ancora più interessante dell’oro di Dongo rubato all’autocolonna del Duce per poi finanziare il Pci e pagarsi Botteghe Oscure. C’è una ragazza bellissima. E c’è la scrittura di Cazzullo che fa schiumare d’invidia tutti i letterati lasciati al palo degli invenduti.
(Pietrangelo Buttafuoco, Panorama.it, 3-1-2012)