Spie, vecchio stampo. Tra intrighi, complotti e false piste, sullo sfondo della guerra fredda. Un mondo, il loro, dove l’unica certezza è che niente e come sembra. La talpa ( Tinker Taylor Soldier Spy in originale), è tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carré, e riassume temi e situazioni cari allo scrittore. Siamo all’anti Bond: i protagonisti sono tutto fuorché infallibili, spavaldi e pieni di certezze. Questo è un mondo dai contorni indefiniti, tinto di grigio. Dove buoni e cattivi, bene e male sono solo concetti sfumati e tutti sono pedine di una grande partita a scacchi. A dare questi colori al film -presentato in concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia -è il regista svedese Tomas Alfredson. Non è la prima volta che si confronta con la trasposizione cinematografica di un romanzo: suo è infatti Lasciami entrare , nordica storica vampiresca contemporanea dal libro omonimo di John Ajvide Lindqvist. E non è neanche la prima volta che sul grande schermo compare il personaggio di George Smiley, protagonista di un ciclo di romanzi di Le Carré (oltre a La Talpa ci sono anche L’onorevole scolaro , Chiamata per il morto , Un delitto di classe e Tutti gli uomini di Smiley ): lo hanno già impersonato James Mason al cinema diretto da Sydney Lumet e Alec Guinness in tv.
(Fabrizio Coli – Corriere del Ticino – Pag. 29 – 24/01/2012)