Quant’è prezioso il tempo?
Dipende dagli spazi tra un impegno quotidiano e l’altro?
Da quanto ne è passato dalla nostra nascita e quindi da quanto ne potrebbe rimanere?
Da una malattia?
Per quanto possiamo stare in compagnia di persone care?
Da come sappiamo impiegarlo?
Sul divano all’alba, dopo aver fatto colazione, mi crogiolo nel tepore e penso al mio tempo. Già, il mio tempo, quello prima di aprire la giornata lavorativa ad esempio, scandito ora dall’orologio sul mobile bianco. Il tempo che possiamo dedicare a noi stessi, alle persone più care, alla nostra salute e ai nostri hobby, quello che strappiamo alla quotidianità degli impegni, questo è un tempo prezioso?
La sua profonda preziosità al capezzale delle persone care, ci colpisce con un pugno alla pancia. Quando non si ha più tempo, quando arriva la nostra ora, quando non c’è più scampo, allora sì che l’Immenso peso della sua preziosità ci fa più paura. Non c’è più spazio per amare, iniziare, finire, abbracciare, parlare… l’oro diventa piombo, la luce buio.
Ho scritto più volte “ora” e medito un poco su queste tre lettere legate al tempo, come questa parola “ora” voglia significare tante cose.
“Già ora”, il momento che è arrivato, dopo il quale finiscono azioni o bisogna iniziarne altre.
“Ora” cioè adesso, in questo istante. Oppure l’ora come uno spazio di tempo dilatato a cui l’uomo ha dato una misura.
È “arrivata la sua ora”, la fine del tempo a disposizione, la morte. Tre lettere che accompagnate da avverbi o verbi ed articoli, cambia significato e ricorre ad avvisarci di tante cose. Penso adesso alla preziosità del tempo che si manifesta anche nell’indossare un orologio di gran marca. Al polso ci sembra di possederlo e dominarlo il tempo. L’orologio e la sua circolarità però può ingannare e dare il senso di tempo infinito. Il ripetersi del ciclo delle lancette sul quadrante apparentemente non finisce mai, sembra perpetuo.
Sempre a riproporsi costantemente come a farci credere che tutti i giorni abbiamo una nuova chance di vita e che non finirà mai. Nuove opportunità ed occasioni per fare, rifare e disfare.
Il tempo è circolare come nella cassa rotonda dell’orologio? o come la rotazione della terra intorno al sole?
Nell’orizzonte forse perde la sua circolarità e riconquista la vera preziosità misurandosi in luce, dall’alba al tramonto.
Guardando dalla riva del mare il sorgere del sole a LEVANTE, traccio nella mia mente quel semicerchio che porterà il sole a porgersi ad ovest, a PONENTE. Da un punto preciso ad un altro, un inizio e una fine. Parodia della vita, della nascita e della morte, la luce la vita e il buio la morte. La preziosità del tempo a disposizione nel colore oro del sole, nel tragitto del suo arco.
Il sole la vita, anteposto alla notte alle tenebre, all’oscurità profonda, alla morte. Ecco che ritorna la preziosità del tempo, misurata non più appunto da un orologio da polso, ma dalla luce. La meridiana con il gnomone, traccia l’ora vera, si antepone alla falsità dell’orologio da polso, all’ora legale. L’ombra dello gnomone scorre sul quadrante, una porzione di buio segna il percorso del sole. Lo yin e yang nella meridiana, luce ed ombra per segnare il tempo, la vita e la morte. Il Tempo quindi è la Vita, questa, è la sua preziosità.
Sul divano, guardo l’orologio ed il prezioso tempo del riposo volge al termine, bisogna alzarsi e iniziare a correre.
©️Pierluigi Schiappapietre