La trasmissione televisiva Che tempo che fa ha ospitato pochi giorni fa un “inedito” Roberto Saviano che, dopo un intervento dedicato al suo cavallo di battaglia, Camorra & Affini, ha tirato fuori – 18 minuti di schermo tutti per lui – Gioia di scrivere(Adelphi) della scomparsa Wislawa Szymborska (Premio Nobel 1996). Saviano ha spiegato perché l’opera della poetessa lo ha aiutato in un momento difficile della sua vita, e ne ha esaltato la grande capacità di esprimere emozioni che rimangono sottovalutate. Una grande occasione, indubbiamente, per la poesia (visti anche il numero di spettatori di Fabio Fazio, abile “promotore” di libri in tv). Ma secondo voi la televisione fa bene alla poesia? O, anche, è “utile” alla poesia?