Anche se il libro racconta la storia di un giovane cronista siciliano alle prese con la sanguinosa guerra di mafia degli anni ’80, e anche se il suo autore, Giuseppe Di Piazza, direttore del magazine Sette, la sua carriera l’ha cominciata proprio nel’79, a “I quattro canti di Palermo” (ed. Bompiani, pp. 216, euro 17), garantisce il diretto interessato, non è un romanzo autobiografico: “fatti e personaggi raccontati sono figurati, anche se fortemente ispirati alla cronaca di quegli anni. L’unico elemento reale è il nome del mio amico Fabrizio”.
(Raffaella Serini, Vanity Fair, pag. 154, 25-1-2012)