«Un libro strategico»: non poteva esserci sottotitolo migliore per L’arte del Piano B. Distillato di saggezza, stemperato da una robusta dose di (auto)ironia, l’ultima fatica – divertissement – del letterato romano di sangue giuliano, austriaco e istriano è una lettura fondamentale per chi ha bisogno di una via di fuga. Di chi ne è consapevole e ancor di più per chi non ne ha preso coscienza. Da leggere subito, prima che un altro “Uomo del Piano B” possa improvvisamente spiazzarci: cambiare radicalmente vita (in meglio, of course) e lasciarci infognati «in un disastro fatto di routine, tasse, debiti e sacrifici». A interrogarci sul dove abbiamo sbagliato. Sul quando abbiamo sbagliato. La tempestività è essenziale. L’invito di Franchi è un colpo di pistola che ammazza certezze invecchiate male. Ci dice: smettetela di raccontarvi cazzate e diventate voi stessi “Uomini del Piano B”. Quattro le fasi da seguire: documentazione, progettazione, sperimentazione e attuazione. Nulla va lasciato al caso, la segretezza è importante quanto la lucidità. Un’agenda, qualche contatto, un’idea e tanta applicazione, ché non si tratta di una scorciatoia per furbi. In libreria! Prima che sia troppo tardi.
