Erano le cosiddette “spose in fotografia”, giovani donne giapponesi che giungevano in America all’inizio del Novecento. Partite dalla terra del Sol levante per andare in sposa agli immigrati nipponici in America, sulla nave che attraversava il Pacifico, ignare e piene di speranza, si scambiavano le fotografie dei mariti sconosciuti, immaginano insieme il futuro incerto in una terra straniera. Ora quelle vite sono tutte confluite in “Venivamo tutte per mare”, il libro di Julie Otsuka di prossima uscita in Italia per Bollati Boringhieri.
“Mi ero imbattuta in tantissime storie interessanti durante la mia ricerca e volevo raccontarle tutte – ha dichiarato la Otsuka – capii che non mi occorreva una protagonista, avrei raccontato la storia dal punto di vita di un noi corale, di un intero gruppo di giovani spose”.
A quei giorni pieni di trepidazione, seguirà l’arrivo a San Francisco, la prima notte di nozze, il lavoro sfibrante, la lotta per imparare una nuova lingua e capire una nuova cultura, l’esperienza del parto e della maternità, il devastante arrivo della guerra, con l’attacco di Pearl Harbour e la decisione di Franklin D. Roosevelt di considerare i cittadini americani di origine giapponese come potenziali nemici.
(Aise.it, 6-1-2012)