Sono più di 20 anni che il mio mestiere è quello del critico letterario. O meglio più che critiche ho sempre scritto recensioni emotive. La critica letteraria, quella paludata e museificata, mi ha stancato. Anche per questo 10 anni fa ho inventato Satisfiction. Anche per questo una rivista on line gratuita ma non scontata, che rimborsa i libri consigliati nel caso non siano piaciuti.
La critica letteraria deve ritrovare una coscienza critica. E in questi tempi la coscienza non parte più solo dal cuore, ma anche dal portafoglio. In cambio, quello che facciamo è molto, chiediamo soltanto un piccolo sforzo di…lettura.
Per questo abbiamo scelto una “grafica spartana ed elegante” (la Repubblica) e non abbiamo paura di rivendicare di essere “l’unico portale di letteratura da scaffale, perchè dopo la lettura si conserva gelosamente come fosse un libro” (L’Espresso).
Oggi il lettore ha una responsabilità e un dovere civile. Abbandonare il pensiero istantaneo del nostro linguaggio Twitter, non ubbidire più alla dittatura del “mi piace” di Facebook.
Qui non ci sarà niente che può piacere. Satisfiction non nasce per piacere. Noi non siamo qui per divertire, ma per disturbare.
Perché la Letteratura è ancora in grado, anche in modo indiretto, di disturbare: cioè di cambiare un mondo che se lo accettiamo così com’è siamo degli incivili. Smettiamola di essere indignati e cominciamo, magari anche da qui, a disturbare.
Le bombe della carta e le molotov d’inchiostro sono le armi migliori per tentare di sconfiggere non una dittatura ma un regime democratico come quello attuale dove informazione e comunicazione sono ridotte a favole. Ma il vero senso di una favola non è quello di creare dei lettori volta…pagina, ma dei lettori consapevoli. Perché il vero senso di una favola non è farci “vedere che esistono i draghi, ma farci comprendere che i Draghi si possono combattere”.
Gian Paolo Serino