Opera poetica impressionista, Il poeta contadino di Leonardo Manetti delinea il tenero equilibrio delle pennellate di un paesaggio interiore nel quadro delle stagioni vitali. Non solo: segna il valore dell’ospitalità congedando una familiarità di sentimenti e un lirismo puro, autentico.
I versi fendono il terreno della vita, proiettano la radice delle passioni, colgono la distesa interiore del tempo, conservano l’integra natura della sincerità riempiendo di bellezza e di spontaneità il calice dello spirito e del suo territorio.
Il poeta ricerca il dettaglio evocativo della sua terra, descrive la schiettezza delle emozioni coltivando gli aromi tenaci delle parole e i sapori immutabili delle sensazioni.
Manetti pone cioè il suo sguardo sulla vivacità e sul calore di ogni gesto quotidiano, osservando la continua partecipazione comunicativa dell’uomo con la forza generatrice, delineando una vera e propria geografia del cuore, distribuendo ogni risorsa nostalgica nella strada dell’armonia, nell’intima unione degli scenari magici dell’esistenza contadina.
La tradizione del poeta contadino rivive nella testimonianza dell’autobiografia, distilla la fedeltà dell’amore, rende omaggio alla confidenza dell’ambiente in cui è nata, coniuga la forza espressiva della vocazione, la creatività e il lavoro dell’uomo.
D’altra parte, la vitalità dei testi incarna l’energia dell’immaginazione, rivela l’origine della necessità umana alla comprensione, relaziona il codice della riflessione alla delicatezza dei pensieri. Manetti quindi ascolta il carattere conviviale dei desideri, la semplicità dei sogni e la ricchezza della speranza, osserva i filari del silenzio, respira il vento, guarda con attenzione e dedizione al mondo intorno a lui oltre ogni orizzonte di infinito.
La poesia è un inno alla spontaneità, una voce modulata sulla ispirazione suggestiva della realtà, esalta il temperamento esclusivo della sfera affettiva, sorprendendo l’istinto estetico di ogni miracolo umano. Il poeta coglie con coraggio la facoltà celebrativa dei luoghi, idealizza la percezione dei quieti colori della natura, esorta l’umanità a interrogarsi sul senso provvisorio dell’esistenza, ad abbracciare l’essenza dei valori espansivi e genuini degli uomini, diffondendo il germoglio delle parole e le promesse ampie e ininterrotte, in direzione di un vento propizio di libertà.
Inoltre coltiva gli elementi nutritivi del sogno, invita a sostenere una memoria integra, istintiva, a valutare la circostanza favorevole della serenità e della innocenza esistenziale. È un viaggio nelle radici, Il poeta contadino, compiuto per fendere i crinali della Toscana, nell’entroterra dell’anima, nella vicinanza congiunta al dono dell’emotività. Lo fa attraverso i dialoghi con i ricordi, amplificando il panorama lirico della sensibilità, riflettendo negli occhi degli altri il limpido conforto a una elegia che suggerisce l’ebbrezza di felicità, adagiata sul fondo di una lunga giornata riflessa nell’arcobaleno.
Rita Bompadre
Recensione al libro Il poeta contadino di Leonardo Manetti, Nulla die Edizioni 2021, pagg. 109, € 11,00
Di seguito alcuni testi dal libro
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Debolezze
Non sfogo quanto mi deprime,
modesto nelle mie possibilità,
schivo nel parlare,
punisco le mie fragilità.
Pieno di forza e potenza,
misero di perdoni e accettazioni,
cerco me stesso
amandomi nelle deficienze.
—
Ti cerco
Cerco mongolfiere
per volare
e averti vicino
tra le stelle.
La luce espande
la tua vita,
e io ti guardo
nell’infinito.
—
Dissesti
L’acqua che scorre
ha la memoria nelle sue gocce,
è come se fosse un ponte
tra l’uomo e la natura,
e il fiume avanza inesorabile
in un letto senza casa.