La vita è una catena di atti di separazione
Ci sono momenti che cambiano o che, semplicemente, determinano, il corso dell’esistenza. No si tratta di clamorosi eventi “da film”, ma azioni, scelte e anche casualità che avranno tuttavia un “peso” sul procedere di una vita. Roberta Di Pascasio costruisce il suo L’equilibrio è un’antica vertigine intorno a questo nodo, scrivendo un romanzo – uscito da Augh Edizioni – che è prima di tutto un’interrogazione sul senso dell’esistenza, un’esplorazione che mette in luce le concatenazioni di effetti nel loro apparente “accadere”.
La storia e le storie del romanzo hanno per sfondo la Roma di Villa Ada, di Piazza Verbano, di San Pietro e del Teatro Brancaccio, sono intessute di incontri e di relazioni, di letture e di musica a partire da una torrida sera d’estate e dalle vicende di due fratelli, Filippo – fatto di alcol e droga – e Orlando, che hanno la disgrazia di investire una donna e una bambina, uccidendole. È da questo punto che lo sguardo segue da vicino i colpevoli dell’omicidio, studiando le conseguenze non solo psicologiche derivate dall’incidente, destinato a mettere in discussione la vita e i rapporti familiari dello stesso Orlando, che per inciso rappresenta anche la voce narrante. L’abilità di Roberta Di Pascasio sta nella lucidissima capacità di costruire un percorso interiore – che riguarderà poi anche un sessantenne vicino di casa del protagonista – che poi è la capacità di attraversare il lato più oscuro e inconoscibile dell’umano e della sua capacità di riscatto. Ed è sempre il colto e raffinato Orlando, che vive lavorando in un call center, ad avvitarsi in una spirale di difficoltà esistenziale, che intraprenderà una strada di “rinascita” grazie alla presenza di una vicina di casa in grado di rimettere in moto la parte più positiva dei suoi pensieri, inaugurando un processo di esplorazione si sé. Ancora una volta, è un incontro – in questo caso – a conferire alla storia-vita un cambiamento, in questo caso positivo. Tuttavia, un altro clinamen sarà dietro l’angolo, pronto a cambiare ancora una volta l’andamento dell’esistenza del ragazzo.
La lettura de L’equilibrio è un’antica vertigine è una lezione di narrazione e di scrittura introspettiva ma, soprattutto, è una storia che rischia di diventare profondamente e fascinosamente “nostra”, perché – in qualche modo – parla di noi.