LA LETTERATURA e IL FUMETTO: un CONNUBIO INDISSOLUBILE
L’indimenticabile Will Eisner – scrittore e fumettista americano, universalmente riconosciuto quale l’inventore della graphic novel – aveva definito la “nona arte”, quella del fumetto appunto, arte sequenziale, tanto che la sua guida rivelazione per aspiranti narratori e disegnatori – ristampata nella traduzione italiana nel 2005, a pochi mesi dalla sua scomparsa – si intitolava “Fumetto e arte sequenziale”, un concetto riecheggiato anche nel volume biografico a lui dedicato da Daniele Bonomo (“Il fumetto come arte sequenziale”, Tenué 2005). Ma le pagine di Eisner, irte di disegni e parole pungenti come spine che eruttano ignite dal vulcano della sua genialità e del suo straordinario spirito intuitivo, sono un fondamento incrollabile per chiunque pratichi – o voglia intraprendere – il mestiere dello scrivere, un piccolo libro del cuore che ha ancora molto da insegnare a storytellers e affabulatori di professione. Già, perché ben prima dell’ultima edizione del Premio Strega, che vede tra i dodici finalisti anche “Dimentica il mio nome” di Zerocalcare (si attende il primo scrutinio il 10 giugno e la proclamazione del vincitore a luglio), il fumetto ha superbamente dimostrato che il suo rapporto con la letteratura non è di debito, ma è invece un connubio riuscitissimo. Per il fumetto una prepotente capacità narrativa è strumento indispensabile della sua intensità e il bravo fumettista – come insegnava Eisner – deve saper prevedere le reazioni dei lettori, suscitare le loro emozioni, scuoterli dal torpore. La letteratura, però, penetra nel mondo dei comics anche attraversi i classici, i libri da illustrare, le copertine delle collane editoriali, i riferimenti velati o espliciti ai personaggi e ai miti letterari.
A dimostrarlo, ancora una volta, è una giovane casa d’aste italiana specializzata in tavole originali di fumetti e illustrazioni, Urania Aste, che per la prossima vendita all’incanto (sabato 6 giugno, Parma) ha deciso di dare un tributo speciale al rapporto tra fumetto e letteratura con la presenza in catalogo di alcune opere molto significative.
In un percorso tra l’erotismo più osannato, i cartoons degli anni Cinquanta e le strisce che hanno accompagnato intere generazioni da Tex a Dylan Dog, agli estimatori del celeberrimo Crepax e della sua conturbante Valentina non potrà sfuggire una rara opera dell’artista milanese, molto diversa dalle inconfondibili tavole che portano la sua firma. Si tratta di un’illustrazione originale, datata 1951, realizzata da Guido Crepax (ma rimasta inedita) per la copertina di un’edizione de “Il cuore rivelatore” di Edgar Allan Poe dove l’oscurità seppiata, appena mossa da una porta socchiusa e da un orologio a pendolo, attribuisce alla scena con pochi tratti il tono gotico del maestro di Boston.
Non poteva mancare anche un classico della storica collana “Urania”, rappresentata da una china e tempera su cartoncino di Giuseppe Festino e utilizzata per la copertina di “Atterraggio proibito”, un romanzo dello scrittore britannico di fantascienza John Brunner (n. 105 della collana di Mondadori, 1985). Per chi invece anche nel soggetto preferisce un tema “libresco”, non potrà rimanere inosservato il delizioso disegno del 1923 di James Montgomery Flaggs – forse il cartellonista americano più conosciuto al mondo grazie all’ormai dissacrato manifesto I want you for U.S. Army – che mostra un anziano figuro armato di pompetta, intento a disinfettare classici quali Kipling, Darwin, Burton e Saffo (To render immortal gems of literature fit). Viene da chiedersi, invece, se i tre intensi acrilici di Cosimo Miorelli siano un riferimento voluto al capolavoro immortale di Melville, Moby Dick. Citazione diretta, al contrario, quella di Federico Della Putta con il calviniano “Il visconte dimezzato”. Il vivido tratto policromo e sognatore di Piero Marcola illustra con delicatezza amabile alcune scene de “Il piccolo burattinaio di Varsavia”, romanzo di Eva Weaver ambientato nel ghetto polacco e pubblicato nel 2013 da Mondadori, casa editrice presente in catalogo anche con degli originali d’epoca di alcune copertine della collana “Segretissimo”. Non si può omettere, infine, “Histoire de Transperceneige”, uno splendido acquerello del francese Jean-Marc Rochette, nato come copertina dell’omonimo volume di Nicolas Finet sulle vicende legate alla realizzazione della storica graphic novel d’Oltralpe di Lob e Rochette, da cui è stato anche tratto il film Snowpiercer del regista coreano Bong Joon-ho.
A dimostrazione che il fumetto prima di tutto è sottile e coinvolgente arte dell’affabulazione.
Info: www.uraniaaste.com
Jennifer Radulovic