“Alors je marche, tombe, me relève et reprends ma marche”. E con questo verso che si conclude la prima poesia di “C’est à dire” (Mercure de France), la nuova raccolta poetica di Franck Venaille. L’autore chiude questa prima poesia lasciando intravedere lo strappo che si sviluppa lungo tutta l’opera, dove l’eleganza si intreccia al genio dell’autore e alle emozioni più crude. “C’est à dire” è attraversata da desideri incompiuti e innocenza perduta, il cui ricordo apre degli spiragli dai quali fa capolino il racconto dell’infanzia dell’autore.
(Wajdi Wouawad, Le Monde, 16-01-2010)