Cosa ti/vi ha spinto a creare una rivista letteraria? E quanto tempo fa è successo?
Abbiamo deciso di creare una rivista letteraria circa sei mesi fa, a settembre 2018. “L’ircocervo” nasce dalla volontà e dall’ambizione di creare uno spazio alternativo per la pubblicazione di racconti lunghi: la maggior parte delle riviste accetta racconti lunghi meno di 20000 battute, noi puntiamo su testi lunghi invece almeno 20000. Ci mettiamo quindi in gioco per dare spazio alle voci che non si riconoscono in un canone di brevitas e minimalismo, che abbiano la pazienza, la propensione o l’ardire di scrivere racconti più lunghi.
Prova a definire la tua/vostra rivista in poche parole.
L’ircocervo è una creatura insieme cervo e capra, l’uno ritenuto nobile e l’altra priva di grazia. Già dall’antichità il suo nome veniva utilizzato per indicare la commistione di due elementi inconciliabili, e quindi quale sinonimo di cosa assurda. Così, dentro il nostro ircocervo arde un’anima fieramente utopica, come un fuoco costantemente alimentato dal sogno e dalla convinzione che nessuna chimera è illusoria e impossibile. E il sogno, la chimera, l’utopia trovano incarnazione proprio nel creare e raccontare storie. Da qui nasce la nostra rivista. Il proposito di dare spazio a ciò che è sperimentale e ibrido si rifletterà anche sulle nostre copertine: ognuna avrà per protagonista una diversa creatura mitologica.
Quanti numeri sono già stati pubblicati e quando uscirà il prossimo?
Il primo numero uscirà a marzo, i successivi con cadenza tendenzialmente trimestrale, a seconda però della quantità di materiale idoneo alla pubblicazione che riceveremo.
Cosa cercate e pubblicate? Racconti, estratti, poesie? Hai/Avete un genere o delle regole precise?
Cerchiamo racconti lunghi (tra le 20000 e le 40000 battute) e illustratori a cui affidare i racconti selezionati. Non abbiamo vincoli di genere. Accanto ai racconti che abbiamo scelto tra quelli ricevuti, pubblicheremo su ogni numero il racconto inedito di una figura autorevole del panorama italiano, scelto dalla redazione e – lo diciamo qui in esclusiva – anche la traduzione di un racconto, mai apparso in italiano, di un autore straniero.
Cosa deve fare un autore per convincerti/vi a pubblicare un suo lavoro?
Avere un’idea o una storia difficile da dimenticare, e raccontarla con una voce sincera e originale.
Pubblicate anche in cartaceo? Se si, dove si può trovare la tua/vostra rivista?
Ci piacerebbe, ma al momento ancora no, i numeri potranno essere scaricai gratuitamente dal nostro sito. In futuro chissà.
Qual è la soddisfazione maggiore o inaspettata che ti/vi ha dato la tua/vostra rivista?
Sicuramente l’enorme numero di racconti ricevuto: circa 130 in poco più di un mese. È stata una bella soddisfazione anche essere citati nella “letteratura pazzesca” di Verde Rivista.
Cos’è che ti/vi ha fatto davvero cascare le braccia?
Durante la call, nonostante il claim “Racconti lunghi”, abbiamo ricevuto persino racconti lunghi mezza pagina o poesie brevi. Quando abbiamo segnalato che certe opere non rispettavano gli standard di lunghezza, ci è stato a volte ripetutamente chiesto come fosse possibile.
Cosa ti/vi spinge ad andare avanti in questa attività così poco (o per nulla) produttiva?
Di sicuro c’è un certo spirito masochista! Poi sicuramente l’amore per quello che facciamo, la voglia di leggere cose che ci piacciono, il desiderio di dare uno spazio a racconti, illustratori e autori che riteniamo validi, l’opportunità di metterci alla prova, e infine, ma non per importanza, il fatto che non ci sono molte riviste attualmente che pubblichino racconti lunghi.