Patrick Creed, direttore del centro linguistico Bridge Mills di Galway svela che cresce sempre più il numero di europei non anglofoni che preferiscono studiare l’inglese in Irlanda. La ragione non risiede solo nella propensione delle famiglie di mandare i figli a studiare in ambienti meno caotici e dispersivi, ma anche, e soprattutto, nel fatto che il paese non offre solo un soggiorno linguistico, ma anche un approfondimento culturale. L’Irlanda per secoli luogo di un’occupazione imperialistica e ancora oggi impegnata nel lento processo di decolonizzazione, riscopre la sua storia e diventa anche oggetto di numerosi saggi a proposito, come “Inventing Ireland: The Literature of the Modern Nation” (Jonathan Cape) di Declan Kiberd, dove viene riscoperta e approfondita la tradizione poetica irlandese dello story-telling.
(Andrea Binelli, Il Manifesto, p. 10, 10-1-2012)