È la sera del 15 aprile del 1928: l’ardimentoso generale Umberto Nobile si alza in volo, a bordo del dirigibile Italia, decollando dal campo di volo di Baggio, alle porte di Milano, direzione Polo Nord. Prima di partire, tuttavia, compie un giro sulla città. Il suo sguardo spazia dall’Idroscalo alla Basilica di Sant’Ambrogio, dall’Arena ai Navigli.
Da qui prende le mosse Draghi, dirigibili e mongolfiere di Luca Crovi (con le illustrazioni di Paolo Barbieri), uscito per i tipi di Oligo Editore. Una narrazione di un luogo che fa di Milano una città a tratti fantastica, pervasa dal mistero e venata di suggestioni steampunk. Lo sguardo di Nobile trasfigura il paesaggio metropolitano, lo rende magico, proprio nel momento un cui il capoluogo lombardo inizia a vivere una fase di profonda trasformazione, di esplosione sociale e tecnologica. Le strade della città sono percorse da nuovi tram e automobili sfreccianti, la Stazione Centrale, nuova cattedrale di cemento e acciaio, è in costruzione, e dallo specchio d’acqua dell’Idroscalo si levano in volo gli idrovolanti. In questo modo, Luca Crovi – attraverso lo sguardo di Umberto Nobile in compagnia della piccola Fox Terrier chiamata Titina – ricostruisce quella che Pasolini chiamava “la forma della città”, una forma incantata, piena di suggestioni, di meraviglie e di fantastico. Il testo di Crovi insieme alle immagini di Paolo Barbieri creano, prima ancora di raccontare, ridisegnano prima ancora di definire quella realtà urbana che si chiama Milano. A partire dal Duomo, “grande vascello” che Nobile non aveva voluto sorvolare per timore di sfiorare la Madonnina, come aveva fatto invece – nel 1909 – l’ingegner Forlanini a bordo del velivolo da lui progettato. La visione dall’alto trasfigura. E non si sfugge alle spire che avviluppano la visione, che inesorabilmente trascinano dentro la Milano di Luca Crovi.