Luigi Weber è un insegnante di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università di Bologna. Ha diretto per molti anni il festival di Santarcangelo dei Teatri.
Navi nel deserto, edito da Il ramo e la foglia edizioni è il suo primo romanzo o, forse, è l’incarnazione letteraria di un desiderio che lo accompagna, io credo, da molto tempo.
Ambientato in un futuro post-atomico dove il paesaggio terrestre è ridotto a polvere e deserto, tra dune fortificate e navi da terra, si muovono questi personaggi solo apparentemente saltati fuori dall’universo Conradiano.
È un’opera assai ragionata, dove Dino Buzzati incontra Mad Max. Si tratta di un’avventura umana, dove i veri protagonisti sono il deserto e le regole sociali dei suoi abitanti. Tutti i personaggi appartengono a dei gruppi statici, delle tribù ideali. Ci sono i marinai nomadi, che vivono sulle loro navi terrestri; ci sono gli abitanti delle fortezze e quelli delle dune. Tutti molto diversi per estrazione culturale, per vissuto, odiano e diffidano gli uni degli altri. Quando un appartenente ad un gruppo sceglie di spostarsi in un altro, riceve l’odio dei suoi e la diffidenza degli altri.
Weber è bravo a tracciare i confini del suo mondo, il paesaggio e le sensazioni che genera nei protagonisti e ci descrive le navi, il loro funzionamento, con la dovizia – chissà quanto profetica – di un Jules Verne. Ci porta dentro le città, le fortezze, di questo mondo fatto di marinai senza mare, dove il deserto si è preso tutto.
Diviso in dieci interludi in cui si alternano le voci narranti, il ritmo è scandito dai cambiamenti di prospettiva, dalla prima alla terza persona, dai diari.
In un pianeta dove nulla è rimasto di ciò che era la Terra, gli uomini hanno perso tutto tranne la loro capacità di generare pregiudizi. Così rimane intatto tutto ciò che sempre li ha tenuti divisi e che anche nel disagio estremo ancora li separa.
Facile, per chi è cresciuto negli anni novanta, notare i riferimenti ad opere pop come Conan il ragazzo del futuro o Ken il guerriero; ma è questo un libro più complesso capace di intrecciare il Cormac McCarthy de La strada, il Galaxy Express 999, Capitan Harlock e Philip K. Dick.
Dentro il silenzio di questo deserto noi troveremo il cuore degli uomini per come erano, per come sono e per come sempre saranno. Avremo i coraggiosi e avremo i vigliacchi, i meschini e i generosi. Quando la civiltà si azzera, come in guerra o davanti a un coltello che ti viene puntato alla gola, l’uomo nudo si mostra per quello che è.
Pierangelo Consoli
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Luigi Weber, Navi nel deserto, Il ramo e la foglia edizioni, 2023, Pp. 376, Euro 19