Il 28 gennaio del 1966 si schiantava al suolo in Convair che trasportava la nazionale italiana al meeting di Brema. Bubi Dennerlein, in cattivi rapporti con la federazione, era l’allenatore: “Decisi di non partire e fu la mia salvezza, ma perdemmo la meglio goiventù”. Francesco Zarzana ha ricostruito con affetto la storia di quella tragedia dimenticata nel libro “L’ultima bracciata” (Infinito edizioni). “Anche io sono stato un nuotatore, ma non un campione, e mi ha sempre colpito come quel disastro si portò via una generazione sportiva buona e fedele che credeva nell’importanza di rappresentare l’Italia. Tra di loro c’era amicizia vera, si frequentavano e si aiutavano”.
(Emanuela Audisio, La Repubblica, p. 39, 26.1.2012)