“L’unico scrittore buono è quello morto” (e/o) di Marco Rossari è un insieme di apologhi sui grandi scrittori di ieri e di oggi, da Dante a Kerouac. Ventidue storie ironiche sul lavoraccio di scrivere e la passione per la lettura, dove gli autori classici non sono molto a loro agio nel presente, e gli scrittori d’oggi non stanno meglio, bloccati dal fantasma del passato.
(Alessandro Beretta, La Lettura, Corriere della Sera, p. 14, 29.1.2012)