Talvolta è meglio non parlare, per dire. Più esaustivo il silenzio, la neve c’insegna. La neve. Non come la pioggia che sferza le finestre; non come il vento che reclama attenzione strattonando le teste degli alberi. La neve, che cristallizza il rumore, che copre il paesaggio per accumulo.
Ecco, questa è un’idea: l’accumulo. Uno sopra l’altro, i fiocchi, si ammassano, si fondono, fino a creare un paesaggio nuovo, sottraendo a quello vecchio molti connotati, cancellando le strade, i marciapiedi, cancellando l’erba, le aiuole. La neve è come il linguaggio dei poeti che per sottrazione ridisegna ciò che eravamo abituati a vedere. Per questo, la neve, genera infantile stupore e ci invita a uscire, per andare a vedere.
Di neve, molta, sta dentro Seidmadur, lo sciamano, di Maddalena Marcarini, edito da Agenzia Alcatraz.
Studiosa di filologia germanica, religioni comparate, mitologia e esoterismo, Maddalena Marcarini porta tutte queste passioni nel suo romanzo. Un thriller esoterico, potremmo dire togliendo qualcosa, perché, forse, è questo anche un romanzo di formazione.
È sempre complicato dare delle definizioni ai racconti, utile il minimo perché un lettore di recensioni possa immaginare di cosa stiamo parlando, pur restando consapevole che dentro un racconto lungo si racchiuderanno sempre molte più anime di quanto il povero recensore riuscirà a contare.
Questa è la storia di Erlen che vola fino in Islanda per morire ricongiungendosi alle sue radici e a quel gelido paesaggio che le colora l’anima.
Salvata, trova in Ottar un mentore. L’uomo, uno sciamano esperto, scorge nella ragazza poteri di cui lei non è consapevole e che, in parte, rifiuta.
La madre di Erlen era, a sua volta, una guaritrice ma, questa sua eccentricità ha costretto la ragazza a crescere scottata dal giudizio degli altri che sempre l’hanno fatta sentire a disagio. Sua madre era considerata una strega e lei non avrebbe mai voluto fare la stessa fine, pur sentendo crescere dentro di sé quel potere che Ottar avverte fortissimo.
Sarà la caccia a una strega, a un mostro, che porterà Erlen ad accettare un ruvido apprendistato che sarà un modo per imparare a essere sé stessa.
Il punto di forza di questo romanzo è l’ambientazione nordica, la descrizione dei paesaggio innevati, del ghiaccio e delle vallate islandesi. Si capisce che la Marcarini prova un amore profondo per le terre che descrive e te lo trasmette.
Il punto debole, se vogliamo, è la poca letterarietà della lingua. Non c’è una trattazione raffinata, ma questo non è inconsueto in questo tipo di narrazioni. Non trovi quasi mai, nei thriller, uno scrittore ispirato. Sono romanzi di trama, dove lo sviluppo è più importante della ricerca letteraria e va bene così.
Rimane una lettura intrigante, scorrevole, che non spiazza il lettore e per questo, io penso, in maniera più consolante lo intrattiene. È un libro perfetto per l’inverno, quando si cercano le coperte nei perimetri dei letti più che i tramonti, quando il silenzio e la solitudine della lettura ci fanno sentire al sicuro.
Pierangelo Consoli
#
Maddalena Marcarini, Seidmadur, lo sciamano, Agenzia Alcatraz, Pp.256, Euro 16.