Durante la seconda guerra mondiale Giorgio Morandi esaurì la scorta di colori che usava abitualmente: erano di fabbricazione inglese e dunque era impossibile averne. Per alcuni mesi il pittore non poté lavorare. Luigi Magnani, critico musicale e collezionista d’arte, nonché suo grande amico, racconta questo episodio in un libro uscito da Einaudi nel 1982 e intitolato “Il mio Morandi”: un delicato e fine saggio sull’artista, corredato dalle lettere di Morandi stesso.
(Paolo Mauri, pag. 96, il Venerdì, 6-1-12)