La città è un lupo stanco e sempre affamato. Un manto spelato su una carcassa scheletrica di strade disastrate. I grattacieli denti affilati incastonati in gengive nere e senza più presa. Il vecchio lupo ha percorso zoppicante la sua strada. Annusando. Aspettando. Ci ha scovati e seguiti. Noi ghiotte prede da divorare in un sol boccone. Noi inutili stalker dietro un monitor senza più spina dorsale. Noi fotocopie l’uno dell’altro, appassiti nella convinzione di essere l’uno migliore dell’altro.
Piero Mariella
dalla quarta di copertina di Malox for breakfast (Giraldi, 2018)
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Stephan Corradi, protagonista indiscusso di Malox for breakfast, recente romanzo di Piero Mariella (Giraldi Editore, 2018, pp. 212, euro 12.50) è divertente, ironico e dissacrante. Soprattutto, non è furbo. È lui stesso ad ammettere di averlo sempre sospettato, quando l’amico Marc detto Tutankhamon, gli fa notare con tono canzonatorio che potrebbe aver inquinato e anzi certamente sarà così, la scena di un assassinio su cui per una serie di assurde coincidenze, si è ritrovato ad esser presente.
Ma chi è Stephan Corradi? Non è un supereroe, pertanto la sua ultima intenzione è quella di salvare il mondo. Stephan Corradi non si chiama Stefano e, soprattutto, non è Paolo Masi. Eppure qualcuno è convinto che lui lo sia e lo sta cercando. Ma chi è poi Paolo Masi?
Ricominciamo: Stephan Corradi è un libero professionista alla soglia dei trentaquattro anni che somatizza i propri malesseri con forti bruciori di stomaco, ha un’ottima cultura musicale, una vita più disorganizzata di quanto vorrebbe e una segretaria che contro il suo volere ha stretto un sodalizio amicale con sua madre – che lui dovrebbe sforzarsi di chiamare un po’ più spesso.
Ancora: Stephan Corradi è tanto originale che pare difficilmente ascrivibile a una qualche categoria, è solito combattere il grigiore di certe giornate milanesi a colpi di spassosissime battute e del resto come potrebbe non essere singolare e spassoso il figlio di una madre che si spaccia al telefono per una badante straniera per sfuggire alle chiamate di operatori di call center?
Una trama rocambolesca – con tradimenti, bugie e scambi di persona – resa possibile da un gruppo di personaggi dalle abitudini e dalle esistenze strambe, solo apparentemente guidati dal protagonista incontestato Corradi, che ben sa meritarsi il ruolo istrionico che la penna dell’autore gli ha ritagliato, due omicidi avvenuti a distanza di poche ore l’uno dall’altro senza che vi sia il tempo di realizzare l’accaduto e, soprattutto, un ritmo incombente e incalzante: questi i principali elementi che decretano la riuscita di questo lavoro di Piero Mariella. L’autore ha, infatti, dato vita a una brillante commedia noir, attraverso una narrazione che fa del grottesco la propria cifra stilistica e pone il personaggio Stephan Corradi al centro di un intrigo emozionale e investigativo, che si risolverà soltanto nelle ultimissime pagine del libro in maniera del tutto inaspettata. È questo un libro dai tratti enigmatici dove l’ironia la fa da padrona, tanto che il lettore rischia a più riprese di ritrovarsi a ridere in momenti in cui ci sarebbe soprattutto da piangere. Così direbbe senza ombra di dubbio il nostro Stephan e, a ben vedere, anche il misterioso Paolo Masi.
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Piero Mariella vive e lavora a Milano. Non ha ancora capito la differenza tra consulente informatico e analista funzionale, ma alla voce “professione” gli hanno dato entrambi gli epiteti. Il suo primo lavoro è Arancio Sbiadito (Ets Edizioni). Ha scritto anche in diverse antologie tra cui Racconti per piccole iene (Giraldi Editore, 2017).