Quando è la curiosità a spingere la concezione di un libro, il risultato è sempre eccezionale e per una serie di motivi che definirei oggettivi: il primo è la vicinanza emotiva con ciò che si sta scrivendo, in quanto il moto di scoperta è una spinta tanto forte quanto coinvolgente. Il secondo invece fa riferimento a uno studio, a una ricerca di informazioni che, una volta messe su carta, vanno a disvelare argomenti curiosi e inaspettati. Se a questi due elementi ci si aggiunge che l’autore di Pakistan dreaming, a questa curiosità ci ha aggiunto una ricerca sul campo, il risultato non può non essere eccezionale.
Spinto dalla curiosità sul perché i media parlassero del Pakistan come di un Paese pericoloso e violento, di un Paese sull’orlo del collasso, un Paese in cui vivono più contraddizioni che aspetti positivi, Marco Rizzini è partito per verificare tutte queste notizie di persona. Quando si dice che la curiosità sia almeno ostica, Marco l’ha vissuto sulla pelle; non contento di fare il turista nelle grandi città, lui, con fidanzata e amico al seguito, ha deciso di vivere tutte le sfaccettature che questa terra potesse offrire: dai quartieri più malfamati delle grandi città, alle zone più ricche e prestigiose, dai confini terrosi e polverosi delle pianure pakistane, ai limiti naturali dati dalle catene montuose più alte del mondo. Insomma, un ragazzo curioso che è partito affamato ed è tornato dissetato.
Il viaggio parte dalle occhiate truci degli abitanti di Islamabad non abituati a vedere persone occidentali a visitarne i vicoli della città; scambiano la sua fidanzata per pakistana innamoratasi di un europeo e quindi li pensano in gita conoscitiva del parentame di lei. Una tabella di marcia serratissima, scorte armate e non li accompagnano, ma per Marco Rizzini non rappresenta un freno alla sua dilagante voglia di scoprire. Parla con chiunque, i più, per motivi pratici, sono espatriati di ritorno in Pakistan e quindi fini conoscitori dell’idioma di Albione; tutto questo lo porta distante dalle sue mete giornaliere, il più delle volte in casa a cena o a pranzo da queste nuove conoscenze che dissetano la sua curiosità. Questo, credo, sia l’elemento più sorprendente di tutto il libro. Non ci si aspetti un libro di viaggio in cui vengono indicate le mete più affascinanti, non una cartina precisa sulle vie da prendere per arrivare in meno tempo possibile al monumento importante. Un libro di storie umane, direi si possa definire.
Da Islamabad al confine con l’Afghanistan e a fare da sfondo la festa nazionale, tra parate e feste di piazza in cui, neanche a dirlo, si butta a capofitto per festeggiare anche lui al grido di Pakistan zindabad, un motto che leggeremo spesso tra le pagine di Pakistan dreaming. Molti i temi che questo viaggio, sin qui, mette alla luce: dalla disparità, alle questioni geopolitiche, fino alle elezioni che sono appena avvenute (Marco il viaggio lo compie nel 2018 ndr). Se è vero che questi argomenti possano sembrare spinosi nella cultura del politically correct imperante, Marco li affronta con la semplicità della narrazione, lasciando parlare le persone che incontra, senza tirare conclusioni che sarebbero, in ogni caso, fuori contesto e distorte dalla mentalità occidentale. Ecco arrivato un altro punto di merito di Pakistan dreaming: nulla è visto e descritto con una mente preconcetta. Marco Rizzini lì, si è trovato a parlare e vivere questa terra senza sapere cosa aspettarsi, o meglio, pur sapendolo, ha fatto tabula rasa delle sue conoscenze pregresse e si è lasciato trasportare dalla vita. Grande dote.
Da quei luoghi di confine, fino ad altri luoghi di confine: le montagne immense che dividono il Pakistan dalla Cina, luoghi impervi, isolati e poco percorribili, se non accompagnati da guide locali che sfrecciano guidando jeep degli anni 90 americane di ferro battuto a strapiombo sul nulla assoluto. E dove non arrivano le infrastrutture cinesi, da tutti i pakistani descritte come salvezza e condanna, arriva la mentalità di chi, quel posto lo vive tutti i giorni e lo vive nella semplicità che merita.
Tra sabbia e ponti sospesi, tra vestiti e cultura, tra parole e preghiere, Pakistan dreaming è la nuova frontiera del libro di viaggio, a metà tra il racconto d’avventura e un saggio di antropologia. Siamo di fronte a un libro che ha una marcia in più, quella della sana e semplice curiosità.
Lorenzo Bissolotti
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Marco Rizzini, Pakistan dreaming, Ediciclo Editore, 2022, 224 pagine, 16€