Un intervistatore è uno scrittore di riverberi. Come i sismologi che ascoltano la terra codificando il canto delle placche.
Non basta prepararsi le domande, come non basta puntare il bastone sul terreno per farsi rabdomante.
Per alcuni versi la prima domanda è l’unica che ti porti davvero da casa, tutte le altre che hai immaginato saranno armi che userai o scarterai in base all’andamento del duello. Per farlo, per farlo bene, ci vuole talento, studio, attitudine all’ascolto e un po’ di furbizia. Un intervistatore deve essere scaltro come un vecchio investigatore, farsi specchio, capire chi ha davanti, quanta voglia abbia di collaborare.
Ogni scrittore vuole parlare, ma il bravo giornalista lo porta dove vuole facendogli credere che sia l’altro a condurre.
È una questione di sensibilità, di tocco.
Mariagloria Fontana è una giornalista esperta, conduce una bella trasmissione radio-televisiva su Radio Radio. È una scrittrice.
Giulio Perrone Editore ha raccolto dieci sue interviste a scrittori famosi in un volume che porta lo stesso titolo della trasmissione che Mariagloria conduce: Affari di Libri.
Tra questi troviamo alcuni tra i nostri autori più importanti: Emanuele Trevi; Luca Ricci; Nadia Terranova e Teresa Ciabatti.
Ne viene fuori una piccola antologia di vite. Mariagloria Fontana riesce ad inquadrare gli ingranaggi che stanno dietro un’opera, a mostrarci il meccanismo che la fanno funzionare.
Nelle sue interviste, costringe il mago a rivelare i propri trucchi.
Per questo motivo, chiunque ami la letteratura, anche se non ha mai letto i libri degli autori citati, troverà arricchimento da un testo come questo.
Ogni aspirante scrittore, troverà in queste risposte parte della sua vita, della propria routine esistenziale.
Avendo pochissimi amici scrittori mi sono chiesto spesso, per esempio, come facciano gli altri a scrivere con i figli piccoli che girano per casa, come sia cambiato il loro approccio al lavoro e se lo hanno vissuto come limitante.
Ho scoperto – e mi ha donato conforto – che non sia facile per nessuno, ma che può essere vissuta anche in maniera costruttiva.
Oppure in Tersa Ciabatti, nella sua difficoltà a viaggiare, la sua voglia di rimanere spesso in casa, ho riscontrato un mio modo di essere, di come sono diventato. Nessuno di loro scrive di notte, alcuni fanno anche altri lavori e lo trovano frustrante, altri ancora, come Emanuele Trevi, guardano la partita alla televisione ogni domenica insieme agli amici.
Tutti hanno demoni guida e ognuno non è se non scrive.
Alla fine fai come quando eri piccolo con le figurine, sfogli i vizi e i vezzi e ti dici: questo ce l’ho; questo non ce l’ho e ti sembrerà di far parte di una comunità, come se fossero un po’ anche amici tuoi.
Questo succede perché Mariagloria Fontana sa come scomparire. La sua presenza si avverte poco, pochissimo. Lei traccia i profili delle ombre sul muro, mentre gli scrittori proiettano le forme del loro vissuto.
Si lasciano catturare da questa donna che li ascolta.
Affari di libri è una bella antologia, di quelle che ti fanno ripensare ai libri che hai letto e che poi ti viene voglia di rileggere alla luce di quanto hai ascoltato.
Ci sono interviste bellissime nella storia della musica e della letteratura, come quelle di Lester Bangs a Lou Reed o quelle di Fernanda Pivano ai suoi amici americani che hanno costituito lo scheletro e i muscoli di questa passione per le parole che mi ha salvato la vita.
Sono certo che per molti ragazzi, questo libro potrebbe significare lo stesso.
Pierangelo Consoli
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Mariagloria Fontana, Affari di Libri, Giulio Perrone Editore, Pp. 200, Euro 18