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Mario Monicelli. Guai ai baci

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Strano Paese l’Italia. Almeno in ambito culturale , dove la memoria pare essere abbandonata a se stessa o peggio le migliori cose sembrano non interessare e costantemente vengono tenute alla larga dalla realtà. Questo è il caso di Mario Monicelli. Chi non lo conosce? Tutti certo. Ma nessuno dopo il gran clamore della morte ha pensato bene di ricordarlo. Eppure Mario Monicelli nella bocca di tanti è il padre della commedia italiana. E’ strano poi non dover ricordare un genio. E pare questo il vero problema: come si fa a dimenticare un genio del Cinema se non poi “ricordarlo” per pulirsi la coscienza (cose che vanno fatte) con i soliti anniversari ? A livello di sceneggiatura nemmeno oggi esiste uno come lui. La capacità di inventare un linguaggio rimanendo sempre costante a tutto ciò che lo circondava. Cinico in maniera monumentale  nel prendere in giro la tragedia. Talmente sprezzante dei difetti dell’italiano puro da poi oltrepassarli con una risata.

Chi lo ha ricordato, in maniera personale certo e che ha tentato di riprenderselo nonostante e anche soprattutto nella distanza, è la figlia del regista, Ottavia Monicelli  con un libro dal titolo  “Guai ai baci” (2013, Sperling & Kupfer ), affermazione che lo stesso regista era solito ripetere.

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 Questo libro è un modo per ricordare suo padre agli altri o un modo per riprendersi qualcosa  di suo padre?

E’ stato soprattutto qualcosa per me, per  mantenere una memoria e riprendermi dei ricordi che  magari erano sopiti, ma anche un modo per far conoscere Mario Monicelli inedito a chi lo ha amato.

”Guai ai baci”, titolo del suo libro, erano un segno di debolezza per suo padre e secondo lei derivanti dal tipo di educazione ricevuta in precedenza?

Non era diciamo  uno particolarmente affettuoso. Veniva da una famiglia molto numerosa e a quei tempi c’era poco spazio da dedicare all’affetto.

 Ricerca dell’approvazione : suo padre le ha mai dato segnali di aver capito i suoi sforzi di figlia per avvicinarsi alla sua figura?

Direi non molto. Ha sempre mantenuto la stessa distanza.

Era innamorata però di suo padre, come racconta nel libro. Un padre latitane, e appunto per questo ho sempre avuto bisogno della sua presenza.

Desideravo un padre normale. Però per me è stata una figura da immolare e da rispettare sempre.

A proposito di libri, leggeva molto suo padre?

Non ricordo bene cosa, ma leggeva tantissimo. Era un divoratore di libri.

Vi ha fatto soffrire la scelta di aver anteposto il lavoro alla famiglia?

Ha fatto una scelta, anche forse per carattere. Ognuno di noi nasce in un certo modo. Non si cambiano le persone. Bisogna amarle per quelle che sono.

Il valore della libertà nell’educazione in Monicelli padre.

Ha dato tantissima libertà.  Non pensava proprio che ci potessero essere insegnamenti genitoriali ed era convinto che ognuno dovesse fare sempre quello che voleva. Lui non ha mai cercato di insegnare nulla.

Molto coraggioso nelle sue scelte anche cinematografiche, esiste oggi qualcuno che si avvicina a Mario Monicelli ?

Ce ne sono, ma forse Matteo Garrone per sarcasmo e cinismo  e verità.

Che rapporto aveva con la morte suo padre visto il modo in cui ha deciso di morire? Aveva paura della morte?

No assolutamente. Diceva sempre che gli dispiaceva morire perché la mattina non si sarebbe potuto svegliare per andare a comprare il giornale. Aveva paura di perdere solo la sua quotidianità

Il modo in cui ha deciso di morire è stato segno di coerenza?

E’ stato coerente e coraggioso. Fino alla fine. Come nella vita così nell’atto finale.

Era un solitario Mario Monicelli?

Non era un solitario, era un uomo che amava divertirsi,  che amava stare insieme ai giovani, agli amici.

 Che rapporto aveva con i suoi attori?

Era molto legato ai suoi attori, erano suoi amici, c’era una complicità intellettuale.

Si parlava anche di depressione in suo padre…

Era semplicemente una vena malinconica … del resto presente in tutti i suoi film.

Sarebbe contento, suo padre di questo libro e di questo tentativo di riavvicinarsi?

Secondo me si, perché è un libro vero, dove ho parlato di lui in maniera bellissima. Con difficoltà e con i miei problemi.

Alla fine l’avvicinamento c’è stato?

Sempre quella distanza anche nei suoi ultimi giorni era sempre con lo stesso sarcasmo, la stessa voglia di dire le cose , lo stesso cinismo. Sempre e completamente onesto a se stesso.

Secondo lei il mondo del cinema ha dimenticato suo padre e come vorrebbe che fosse ricordato?

Credo di si. Non viene ricordato in nessuna rassegna. Ed è un peccato perché le nuove generazioni dovrebbero conoscerlo. Sarebbe bello che qualcuno un giorno magari facesse un premio a lui intitolato o una rassegna dedicata a lui. Vorrei che fosse ricordato come un uomo allegro e pieno di vita. Gioioso. Mario Monicelli, mio padre era così. E per concludere citiamo il grande Maestro “tutta la comicità da sempre, dalla nostra tradizione millenaria è sempre rivolta a questo, a ridere della morte, a ridere della malattia, della vecchiaia, della miseria soprattutto della fame. Senza questi elementi, fame, morte, malattia e miseria noi non potremmo far ridere in Italia” Forse è per questo che non lo si ricorda: l’Italia non sa più ridere di se stessa.

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 Mario Monicelli: Regista I ragazzi della via Paal (1935)Pioggia d’estate (1937)Totò cerca casa (1949)Al diavolo la celebrità (1949)È arrivato il cavaliere (1950)Vita da cani (1950)Totò e i re di Roma (1951)Guardie e ladri (1951)Totò e le donne (1952)Le infedeli (1953)Proibito (1954)Un eroe dei nostri tempi (1955)Totò e Carolina (1955)Donatella (1956)Il medico e lo stregone (1957)Padri e figli (1957)I soliti ignoti (1958)Lettere dei condannati a morte (1959)La grande guerra (1959)Risate di gioia (1960)Boccaccio ’70 (1962) – episodio Renzo e Luciana I compagni (1963)Alta infedeltà (1964) – episodio Gente moderna Casanova ’70 (1965Le fate (1966) – episodio Fata Armenia L’armata Brancaleone (1966)La ragazza con la pistola (1968)Capriccio all’italiana (1968) – episodio La bambinaia,Toh, è morta la nonna! (1969)Le coppie (1970) – episodio Il frigorifero,Brancaleone alle crociate (1970)La mortadella (1971)Vogliamo i colonnelli (1973)Romanzo popolare (1974)Amici miei (1975)Caro Michele (1976)Signore e signori, buonanotte (1976)Un borghese piccolo piccolo (1977)I nuovi mostri (1977) – episodi Autostop e First Aid,Viaggio con Anita (1979)Temporale Rosy (1980)Camera d’albergo (1981)Il marchese del Grillo (1981)Amici miei – Atto II° (1982)Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1984)Le due vite di Mattia Pascal (1985)Speriamo che sia femmina (1986)I picari (1988)12 registi per 12 città (1989) – documentario, episodio Verona,Il male oscuro (1990)Rossini! 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Williamson (1950)Quel bandito sono io (Her Favorite Husband), regia diMario Soldati (1950)Vendetta… sarda, regia di Mario Mattoli (1951)Totò e i re di Roma, regia di Steno e Mario Monicelli (1951)Tizio, Caio, Sempronio, regia di Marcello Marchesi,Vittorio Metz e Alberto Pozzetti (1951)È l’amor che mi rovina, regia di Mario Soldati (1951)Core ‘ngrato, regia di Guido Brignone (1951)Il tradimento, regia di Riccardo Freda (1951)Accidenti alle tasse!!, regia di Mario Mattoli (1951)Amo un assassino, regia di Baccio Bandini (1951)Guardie e ladri, regia di Mario Monicelli e Steno (1951)O.K. Nerone, regia di Mario Soldati (1951)Totò e le donne, regia di Steno e Mario Monicelli (1952)Totò a colori, regia di Steno (1952)5 poveri in automobile, regia di Mario Mattoli (1952)Cani e gatti, regia di Leonardo De Mitri (1952)Un turco napoletano, regia di Mario Mattoli (1953)Il più comico spettacolo del mondo, regia di Mario Mattoli (1953)Cavalleria rusticana, regia di Carmine Gallone (1953)Le infedeli, regia di Mario Monicelli e Steno (1953)Perdonami!, regia di Mario Costa (1953)Giuseppe Verdi, regia di Raffaello Matarazzo (1953)Violenza sul lago, regia di Leonardo Cortese (1954)Guai ai vinti, regia di Raffaello Matarazzo (1954)Proibito, regia di Mario Monicelli (1954)Totò e Carolina, regia di Mario Monicelli (1955)Un eroe dei nostri tempi, regia di Mario Monicelli (1955)La donna più bella del mondo, regia di Robert Z. 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Rossini!, regia di Mario Monicelli (1991)Parenti serpenti, regia di Mario Monicelli (1992)Cari fottutissimi amici, regia di Mario Monicelli (1994)Facciamo paradiso, regia di Mario Monicelli (1995)Panni sporchi, regia di Mario Monicelli (1999)Un amico magico: il maestro Nino Rota (1999) – documentarioLe rose del deserto, regia di Mario Monicelli (2006)Vicino al Colosseo… c’è Monti, regia di Mario Monicelli (2008) – cortometraggio documentaristicoLa nuova armata Brancaleone, regia di Mario Monicelli (2010) – cortometraggio, solo credito.

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