Leopold Rogozov si asportò, da solo, l’appendice. Lucidissimo, non aveva scelta. Unico medico in una spedizione Artica, capì che sarebbe morto se non avesse asportato l’organo infiammato. Lo fece con l’aiuto di meccanico e di un meteorologo. Uno gli passava i ferri, l’altro gli teneva lo specchio alzato perché potesse vedere.
Fu un’impresa folle, dolorosa e necessaria.
A questo episodio si ispira, idealmente, Mauro Maraschi, con il suo Rogozov, edito da Terra Rossa edizioni.
Ambientata in Italia, questa è la storia di Ruggero Gargano. Un giorno sua figlia comincia a soffrire di meteorismo e lui, da sempre contrario alla medicina tradizionale, si convince che deve curarla da solo con metodi naturalistici. Il risultato è che la figlia adolescente si aggrava, comincia ad accusare anche altri sintomi, fino a rischiare di morire.
Gargano immagina che per salvarla deve cambiare vita, radicalmente, e portarla in campagna dove potrà procurarsi cibo sano e aria pulita, ma comprare una terra costa soldi e trovare quei soldi sarà l’avventura.
Come il medico russo, anche Gargano è perduto in una landa desolata, che però è dentro la sua testa. Gargano macina chilometri a piedi, si avventura in spedizioni ardite, combatte.
Maraschi ci porta dentro un labirinto le cui mura sono fatte di granitiche convinzioni, in cui il lettore si sentirà un po’ perso perché succede a chiunque non sia stupido di mettere in dubbio quello in cui crede.
Gargano è sicuro che il capitalismo ci abbia condotto ad uno stile di vita malsano, che ci abbia tramutato in un gregge di consumatori bovini e obbedienti. Ci colpisce con la lucidità dei suoi ragionamenti, porta esempi, avvalora quanto va asserendo e propone soluzioni. Mentre leggiamo la sua lunga confessione, siamo coscienti del suo stato alterato, del mistero che aleggia dietro questo tizio inquieto, che si è nascosto dentro una comune naturalista al solo scopo di non farsi trovare, eppure non riusciamo a porci la più inquietante delle domande: e se avesse ragione lui?
Solomon Asch dimostrò che se un numero considerevole di persone indica come vero qualcosa di palesemente sbagliato, una percentuale considerevole di soggetti si accoda all’opinione dominante e anche quando si sottrae, lo fa con sforzo e disagio.
Gargano è quell’opinione dominante e ogni lettore penserà, forse Gargano è pazzo, ma non ha tutti i torti.
In questo sta la bravura di Maraschi, la sua capacità di fornire al suo protagonista una follia che potremmo definire non clamorosa, domestica persino, che sentiamo familiare. Gargano è un folle ordinario, come lo sono quelli contro i vaccini, i vegani paleolitici, i chetogenetici, quelli che mangiano solo carne. Queste persone sono in grado di fornire dati, esempi, elementi che la persona che ascolta non è in grado di confutare. Certamente ascolterà un discorso che non gli sembrerà del tutto convincente, però sotto i colpi della loro certezza, si finisce spesso con il vacillare.
Questo, io credo, sia il nocciolo magmatico della storia, la sua capacità di essere attuale, perché Gargano è certamente un carnefice, ma è anche martire e proselita.
Maraschi è un cultore di doppie verità che si diverte a mischiare i piani narrativi in un gioco vagamente post-moderno. Questo libro è pieno di citazioni, note a margine, appendici che però non appesantiscono la narrazione come invece accade in altri testi con caratteristiche similari.
Si nota un lavoro lungo, di ricerca. Pare ci siano voluti anni perché questo libro trovasse la forma definitiva, anni di riscritture e ripensamenti, di tagli.
Il risultato è un romanzo convincente, maturo, che risulta leggero anche nei discorsi lunghi, nelle contorte e avventurose riflessioni di Gargano e ci arricchisce di storie, informazioni, che diventano una narrazione parallela.
Ciò che mi resta di questa storia è la convinzione di come sia facile che si annidi il dubbio anche quando sappiamo di non essere d’accordo perché la più grande forza dei folli è non saper dubitare e, del resto, anche i cretini a volte hanno un’idea.
Pierangelo Consoli
Rogozov, Mauro Maraschi, Terra Rossa Edizioni, 2020, pp. 246, euro 16,50