Il cattivo utopista vede nel desiderabile il possibile, il facile, scrive Ortega nelle “Meditazioni del Chisciotte”, il buon utopista nel desiderabile intravede l’improbabile, il difficile. Perché l’autentico utopista “solo quando è sicuro di avere visto la realtà nella sua aspra nudità, e senza essersi fatto la minima illusione, si ribella contro di essa e si sforza di modificarla nel senso dell’impossibile, che è l’unica cosa ad avere senso.”
Sono “affezionato” a Ortega y Gasset, ma da quando ho visto questa foto mi sono chiesto come sia possibile che una persona così acuta nell’identificare le maschere si permettesse un riporto così imbarazzante per mascherare la calvizie. Questo per dire che l’attenzione estrema non ci protegge dal senso del ridicolo.