Una volta diplomati, gli oltre 800 studenti del Morin non ricorderanno il peso dello zaino perché lo scientifico di Mestre è il primo liceo veneto, e uno dei primi in Italia, a sposare il processo di “dematerializzazione” dell’insegnamento e dell’apprendimento.
In poche parole: via alla carta e benvenuto il libro digitale. «La rivoluzione tecnologica è costata circa 100 mila euro – spiega Valter Rosato, il dirigente scolastico del Morin – soldi risparmiati in due anni adottando il Voip per le telefonate e abolendo le fotocopie visto che anche le circolari si mandano via mail». I compiti per casa sono ormai flussi di dati che rimbalzano dalle caselle di posta dei docenti a quelle degli studenti e viceversa, mentre le circolari e le informazioni di servizio appaiono in tempo reale sul sito Internet della scuola. Le presenze si registrano passando un badge elettronico all’ingresso, nelle classi è scomparsa la tradizionale lavagna nera sostituita da una lavagna digitale multimediale comandata da un computer ben incardinato nella cattedra e le lezioni sono registrate in formato mp3 per essere riascoltate a casa sull’Ipod.
(Alessio Antonini, Corriere del Veneto, 20-01-2012)