Intervista a Sabino Acquaviva, autore tra l’altro di L’eclissi del sacro nella civiltà industriale e Guerriglia e guerra rivoluzionaria in Italia. Il sociologo padovano parla delle differenze tra il terrorismo in Italia negli anni ’70 e quello pronosticato o minacciato di oggi. «Oggi alla borghesia e al proletariato si sono aggiunte le caste degli apparati […] E poi c’è un’altra differenza nella comunicazione: un tempo vincevano i tazebao, oggi i social network». Della nuova scena politica dice «Oggi che Berlusconi si è defilato, sono venuti alla luce i reali meccanismi di controllo e gestione del potere. […] Credo che coloro che decidono il futuro della società siano gli specialisti, i tecnici, gli scienziati, gli urbanisti. I politici, tutto sommato, si adeguano e parlano…». La sua analisi della crisi economica è chiara: «Dove esiste un buon livello di natalità non c’è crisi […] La mancanza di sviluppo economico deriva dal calo demografico». Acquaviva parla anche di Europa, la definisce «un immenso geriatrico» e sottolinea che «la globalizzazione deve procedere tutelando i popoli e le lingue locali». (Maurizio Caverzan, 16-12-11, il Giornale, pag. 38)