Quando ero piccolo, sottraevo la settimana enigmistica a mia nonna. Adoravo il gioco dei puntini. Lei aveva capito, e me lo lasciava. Quello dei puntini è lo schema in cui una figura appena percettibile, sembra esplosa in tanti atomi congelati nello spazio un istante prima di disperdersi per sempre. Si tratta di una costellazione numerata in una galassia di carta e io, ragazzino, avvertivo il fascino irresistibile di rimediare alla deflagrazione. Ero un Dio buono, da piccolino, e una matita mi bastava per ricondurre la materia a un corpo solo, con un significato.
In questa raccolta di racconti di Nadia Terranova dal titolo Come una storia d’amore, edita da Giulio Perrone Editore si avverte una sensazione singolare. L’autrice tramuta le vite dei personaggi in una Rayuela, ovvero in un gioco del mondo di Cortazariana memoria in cui il lettore è chiamato ad unire i puntini come meglio crede e, attraverso di loro, scoprire che il profilo che si delinea è quello della città di Roma, sede e oggetto – a mio avviso – della storia d’amore cui si riferisce il titolo.
Nadia Terranova è un’autrice di lungo corso, con esperienza e premi alle spalle e, in queste pagine, mostra tutte le capacità di cui dispone, il talento e la tecnica, i trucchi che ha imparato a dosare, e grazie ai quali ci guida tra i vicoli, nei quartieri e nelle vite, solo apparentemente semplici, dei suoi personaggi.
Questi racconti sono un lavoro da orologiaio, e se si avvicina l’orecchio quasi si avverte quel ticchettio che è il cuore flebile e pulsante di una mente appassionata. Le storie che l’autrice racconta dimostrano la magia che si nasconde dietro il consueto e dentro quel tempo sospeso che è in grado di rivelare prodigi solo a chi ha la pazienza di aspettare.
La verità è che se fossimo capaci di reinventare i tempi morti, di riempirli di comprensione e non pretendere di cancellarli con la miseria della nostra fretta costante, saremmo persone migliori. Questo la letteratura ce lo insegna.
“Quando il bambino era bambino, scriveva Peter Handke in una celebre poesia, non sapeva d’essere un bambino, per lui tutto aveva un’anima e tutte le anime erano tutt’uno…”
La declamava un angelo, all’inizio di un film molto bello e molto famoso. L’angelo si aggirava curioso e discreto nelle cose degli umani e li osservava, provava a capirli, trovava il modo di amarli.
Per tutto il tempo di questo piccolo libro mi sono sentito quell’angelo, in bianco e nero come carta e inchiostro, vicino alla solitudine di persone perdute, sconfitte dalle meschinità che tutti conosciamo, dalle aspirazioni mancate. La letteratura, quando è letteratura, si rivela l’arte che più di tutte si approssima alla vita e tra queste pagine il lettore scoprirà che persino il fiore, contorcendosi, gli assomiglia, perché tutto ha un’anima e tutte le anime sono un tutt’uno.
Pierangelo Consoli
Recensione al libro Come una storia d’amore di Nadia Terranova, Giulio Perrone Editore, 2020, pagg. 114, euro 15.