«Nessuna domanda è stupida» Mercedes Viola intervista Tasnim Ali
Tasnim Ali, conosciuta come la tiktoker col velo, «e’ romana, simpaticissima, e si batte contro gli stereotipi sulla sua religione» secondo la descrizione delle mie figlie adolescenti che la seguono sui social. La intervisto nell’ambito del Giffoni Film Festival 2021 e ne ho la conferma. Tasnim, nata nel 1999 ad Arezzo, è cresciuta nel cuore di Roma dove frequenta la facoltà di Relazioni internazionali all’Università Roma Tre perseguendo il sogno di diventare giornalista.
Come sei entrata su tiktok e com’è decollato il tuo profilo?
E’ iniziato tutto per gioco, mettevo i miei video e poi TikTok va molto a fortuna. Le persone nei commenti iniziavano a chiedermi: perché indossi il velo? ma sei pelata? ma ti fai la doccia con il velo? ma non hai caldo d’estate? Qualcuno ha anche chiesto se avevo le orecchie! Io rispondevo a queste domande. Nessuna domanda è stupida se posta con rispetto. Rispondevo sempre alle curiosità ma non ho mai pensato che alle persone potesse interessare.
Rispondevi alle curiosità demolendo così alcuni stereotipi riguardo la tua religione. Tu parli del velo anche come un indumento che può essere portato da donne non musulmane. Immagino che per te abbia un altro senso.
Sì. Io lo indosso per un motivo soprattutto religioso, più che per un motivo estetico. La estetica è venuta dopo, quando ho capito quale fosse adatto alla forma del mio viso, i colori da abbinare a ciò che indosso, ma tutto parte da un fattore religioso. Perché indossare il velo non significa solo coprirsi i capelli, consiste nel coprirsi praticamente tutto il corpo. Un codice di abbigliamento tutto suo.
Che tu hai adottato liberamente?
Sì, e ho cercato di seguire il codice di abbigliamento a modo mio. Aggiornandolo, seguendo la moda ma rispettando i limiti, quindi senza strappi e trasparenze, per esempio.
Hai più di 500 mila follower di una fascia di età che va dai dodici ai più di vent’anni. Quale potrebbe essere secondo te un antidoto contro la paura del diverso?
Le risposte. Io le posso dire che le persone che avevano pregiudizi riguardo la mia religione, li avevano perché l’avevano sempre vista senza avere ricevuto mai una risposta al riguardo. Se io ti do una brutta impressione su una cosa che vedi per la prima volta nella tua vita, avrai quella impressione per sempre. Ma se una persona cerca darti un’altra impressione tu puoi cambiare il tuo modo di vedere, la tua opinione. Io cerco di fare questo: dare delle risposte alle domande, anche alle domande che sembrano più stupide.
Come ti vedi tu da qui a cinque anni, cosa sogni?
Sogno di diventare una giornalista e mamma allo stesso tempo. Lo voglio fare perché ai tempi degli attentati c’erano sempre questi articoli con i titoli che dicevano Attentato islamico. Io quello che volevo dire è che ci sono gli attentati. Non gli attentati islamici. Ma non potevo rispondere a un pezzo di carta. Allora mi è venuta voglia di poter dire qualcosa che sia reale.