Deve essere per forza in quei loro profondi e calmi occhi, in quelle vibrisse sempre in movimento, in quel pelo che appare così pulito e soffice, il loro segreto.
Dev’essere perché si infilano ovunque. In una casa conoscono tutti i luoghi nascosti, tutti i segreti e le briciole e i cibi più ghiotti.
Conoscono quando cambia il tempo e fuggono al riparo nella loro tana. Sono liberi, cercano il caldo e vogliono esserci nel nascondimento, e farsi notare solamente il tempo di uno sguardo. Sono i piccoli topi delle nostre storie. Di quelle che chiudiamo nei libri e che raccontiamo ai nostri bambini che ad ogni pagina spalancano ancor più la bocca e nei loro occhi una scintilla in più s’accende.
Ed il coraggioso topo di questa storia, ideata ed illustrata da Nicolò Carozzi (Terre di Mezzo editore) ha in mente un bel piano folle ed avventuroso: sfidare i tre gatti sempre affamati della casa in cui vive e liberare il suo amico pesciolino che nuota in una boccia di vetro sopra una credenza, dismago e dimentico del mondo.
E la sua sarà un’idea folle e spericolata, e a perdifiato da una stanza all’altra di quella silenziosa dimora, e coraggiosa e memorabile e vincente.
E poi, distratti e sistemati i gatti, un’idea ancor più grande, portare in una tazza di ceramica l’amico pesciolino fuori da quella casa. Portarlo fino al fiume e sentirlo urlare con tutte le sue forze “prontissimo!” e vederlo nuotare finalmente libero all’ombra di un grande salice.
“Non ho nessun destino. Ho soltanto dei sogni”.
Ursula K. LeGuin, la falce dei cieli)
Edoardo M. Rizzoli