Fin dall’inizio, i lettori americani sono stati ammaliati e tormentati da Nietzsche.
Il suo odio per l’ascesi cristiana, per il sentimentalismo della classe media e per il successo della democrazia erano un attacco diretto a quelle che erano le caratteristiche più salienti del diciannovesimo secolo in America. Per questo motivo, attirò quei giovani americani che si sentivano lontani dalla loro cultura, e continua a farlo. Ma il Nietzsche ancora oggi sconcertante non è necessariamente lo stesso Nietzsche che ispirò i lettori nel passato, e questo è uno dei punti focali del libro di Jennifer Ratner-Rosenhagen “American Nietzsche”. Anche se Nietzsche detestava la sinistra, era amato da essa. Come Ratner-Rosenhagen spiega, gli anarchici e “i radicali romantici”, così come i “cosmopoliti letterari di vario orientamento politico” che lo accolsero in America credevano di aver trovato la perfetta reincarnazione del poeta di Emerson, per il quale un pensiero è “vivo”. Isadora Duncan disse che Nietzsche aveva “rapito il suo essere”, mentre sia Jack London che Eugene O’Neill lo vedevano come il loro Cristo.
(Alexander Star, The New York Times, 16 gennaio 2012)
