Noi siamo o abbiamo il linguaggio?
In greco gli ausiliari avere e essere sono intercambiabili, ma il primo significa che abbiamo uno strumento con cui agire, il secondo che noi siamo lo strumento. Non è domanda retorica, ma essenziale (a proposito anche Hegel diceva che “la lingua è il corpo del pensiero”), è in quel passo dello Zibaldone dove Leopardi scrive: “Così accade in certo modo riguardo allo stile e alle parole, che sono, come ben dice Pindemonte, non la veste, ma il corpo de’ pensieri. E quanto prevalga l’effetto dello stile a quello de’ pensieri, (benchè spessissimo il lettore non se ne accorga, nè sappia distinguere le cose dalle parole, ed attribuisca a’ soli pensieri l’effetto che prova, nel che in gran parte consiste l’arte dello stile) interrogatene la storia d’ogni letteratura. (13. Sett. 1821)”.
Ecco la (mia) domanda: il linguaggio è una sovrastruttura contingente della coscienza oppure il linguaggio è la struttura della coscienza in dialogo con se stessa?