“La vera potenza di Dio consiste non nell’impedire il male, ma nel saper trarre il bene dal male.” (Sant’Agostino)
In esergo al nuovo romanzo di Paolo Regina intitolato Morte di un cardinale, pubblicato da SEM Edizioni, Sant’Agostino ci avvisa che ci apprestiamo a leggere una storia impegnativa. Ce ne vuole di forza per trarre il bene dal male, forse bisogna proprio essere Dio, soprattutto in una storia come questa, che invito a leggere.
Siamo a Ferrara, potrebbe essere oggi, casualmente mercoledì come all’inizio del romanzo, e una gran folla di persone, una varietà interessantissima di personaggi, di professioni, origini, età, carattere e vite diverse, sta per essere coinvolta in due fatti eclatanti, che per una città bellissima quanto pacifica come viene descritta Ferrara, fanno un po’ impressione. Subito, nelle prime pagine, veniamo a conoscenza del ritrovamento di un cadavere, di un uomo assassinato con un colpo di pistola alla testa. Terribile.
Il morto è il cardinale di Ferrara.
Tutte le forze dell’ordine vengono immediatamente coinvolte, l’indagine deve partire subito, coordinata al massimo livello, e deve portare in brevissimo tempo alla soluzione del caso. Il colpevole deve essere quanto prima assicurato alla giustizia.
A dire il vero però, proseguendo nella lettura non si percepisce così tanta tensione in città come invece la si vive nei locali di questura, prefettura e in altri uffici coinvolti nelle indagini.
C’è un altro fatterello che sta distraendo infatti la popolazione ferrarese, e che coinvolge in particolare il Corpo della Finanza. Da qualche giorno circolano in città un numero straordinario di banconote false, palesemente false, che provocano irritazione tra cittadini e commercianti, file interminabili nelle banche e per le denunce.
Il compito di risolvere, anche in questo caso al più presto, la questione, viene affidato al protagonista del romanzo, il Capitano Gaetano De Nittis, che è amico stretto del principale sospettato dell’omicidio del cardinale, il giornalista Gianni Bonfatti.
Il finanziere si trova così a indagare di nascosto per salvare l’amico, già condannato dai colleghi carabinieri sulla base di indizi tutti da dimostrare, e a dedicare ritagli di tempo, ma con estrema intelligenza e professionalità, ai falsari.
Nello stesso modo in cui danza da un delitto all’altro, fa un po’ lo stesso tra un amore, Rosa e l’altro, Nives.
“Dentro di noi ci sono battaglie quotidiane che il mondo non conosce.”
Così si va a sviluppare un romanzo pieno di gente, quasi allegro a tratti, una storia più grande di tutti, ma che rivelerà cose inaspettate, cose a reale misura di questa affascinante città che l’autore ci fa conoscere con viva passione, la stessa che lo porta a dedicare il romanzo “alla mia terra e alla mia famiglia”.
“…strana città dove la nebbia nascondeva i contorni delle cose, e l’ipocrisia il
vero carattere delle persone.”
Strana questa frase che incontrerete nella storia, Ferrara e i ferraresi paiono tutt’altro. Paolo Regina ci presenta persone semplici, vere, genuine, ci racconta di rapporti facili da instaurare, di luoghi accoglienti. Ma il male si insinua ovunque, subdolo, invadente, spietato.
Il romanzo è reso ancora più appassionante dalla scrittura raffinata, molto piacevole da leggere, spesso dicevo divertente, di un umorismo sapientemente misurato e caratterizzato da inserti dialettali.
Con la stessa sapienza poi l’autore semina qua e là interessanti indizi, che con una certa attenzione apprezzerà il lettore.
Ci sono due o tre passaggi che ho ammirato di più, tornando alla scrittura, e uno ve lo riporto. Sono poche righe che lanciano la volata alla risoluzione del mistero, ma parlando di tutt’altro. Una lezione di scrittura.
“A est, verso il mare, si stavano addensando nubi nere e gonfie di pioggia, e qualche refolo di vento fresco sembrava voler penetrare nella cappa di umidità che aveva avvolto Ferrara da qualche giorno.
Quella notte, forse, un temporale avrebbe finalmente rinfrescato l’aria e dato respiro a chi era costretto a restare in città.”
La volata si fa in vista del traguardo, e ormai ci siamo. Vi lascio. Se arriverete primi indovinando il colpevole o se arriverete secondi scoprendolo e rimanendo a bocca aperta non conta nulla. Avrete comunque letto una bella storia che come tante, per fortuna, fa pensare e fa interrogare.
“Non c’è peccatore senza futuro, né santo senza passato.”
Claudio Della Pietà
Recensione a Morte di un cardinale di Paolo Regina, SEM Edizioni, pagg. 221, euro 16.
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