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PATRIA MIA DI SCERBANENCO: LA RADIOGRAFIA DELL’ITALIANO MEDIO SOTTO IL FASCISMO

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Giorgio Scerbanenco, italiano nato a Kiev, scrittore irregolare e in Italia vero capofila di un genere letterario piuttosto amato: il noir. In corso negli ultimi anni un’operazione di recupero da parte di Sellerio, che ha ripescato scritti durante il fascismo con protagonista l’archivista Arthur Jelling.
Ciò che invece quasi nessuno sa è che durante il suo esilio svizzero subito dopo l’8 settembre, aveva  iniziato a scrivere con una certa foga anche scritti per così dire civili.
A testimoniarne l’impegno, arriva ora un ripescaggio d’eccezione che somiglia quasi a un inedito. “Patria mia” (ed. Aragno) a cura di Andrea Paganini: un’analisi della storia della psicologia popolare di fronte al fascismo pubblicata a puntate sulla “Voce della Rezia”.
Un prezioso speculum dell’epoca, specie quando il suo autore si insidia nelle meschinità della vita quotidiana, soffermandosi su certi tic e reazioni dell’italiano medio di fronte al conformismo dilagante. Tic che, fatte le debite proporzioni, restano purtroppo ancora oggi attualissime.
(Panorama.it, Filippo Maria Battaglia, 27-12-2011)

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