Lalla Pecorini si sfoga sul Corriere della Sera e denuncia lo stato di malessere in cui versano le librerie indipendenti, compresa la sua sua storica “bottega” in Foro Bonaparte a Milano e chiede un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni. Qui il libro non è solo un insieme di parole scritte su fogli di carta, tantomeno un serie di bit riletti da un tablet. Qui il libro è ancora un oggetto da maneggiare con passione, un manufatto d’arte che racchiude in sé anche contenuti intrinsecamente artistici – stampe antiche, rilegature preziose, restauri magistrali di antichi volumi.