Eladio Linacero – protagonista di una novella di Onetti – afferma che trova assurdo dare più importanza alle persone che ai sentimenti, perché sarebbe come dare più importanza agli strumenti che alla musica.
Esiste poi una storia, vera, che riguarda Glenn Gould e una sonda che ancora vaga nello spazio, la Voyager 1.
Dopo essere arrivati sulla Luna, alla Nasa cominciarono a pensare che l’incontro con altre civiltà poteva essere considerata una possibilità concreta. Immaginando di doversi interfacciare con una specie che non parlava nessuna lingua conosciuta, si posero il problema di come far capire agli alieni il livello di civiltà a cui gli uomini erano giunti. La soluzione fu la musica e più precisamente Bach e, in sua assenza, il suo interprete più grande.
Per questo esiste un disco di rame placcato con sopra inciso un Preludio e fuga in do di Bach, eseguito da Glenn Gould che ancora vaga nello spazio e che racconta che l’umanità ha conosciuto il genio in molte vesti ma che nella musica si è espressa nella forma più vicina a Dio.
Bach sarebbe stato d’accordo e forse persino Gould e Anna Magdalena e John Cage persino, che cercò il silenzio per tutta la vita, e Etty Hillesum, che più coraggiosa di tutti non sentì l’assenza di Dio sopra il convoglio verso l’Inferno, ma la necessità di aiutare Dio che, certamente stremato, niente poteva contro quell’orrore tutto umano; come umano e indesiderabile fu il dolore di Lutero, mentre assiste alla morte della figlia Elisabeth.
Queste e tante altre storie si trovano in Bach, di Pedro Eiras, edito da Il ramo e la foglia edizioni e tradotto da Michela Graziani.
Troppo banalmente potrei licenziare questa come una raccolta di racconti e in maniera inopportuna la definirei romanzo.
Il fatto è che il libro di Eiras non è, precisamente, qualcosa che si possa definire. Forse si tratta di un insieme di ritratti che hanno in comune la musica e Bach, e Dio e che si collegano, l’uno all’altro, con dei personaggi che escono dalla cornice di un racconto e trasmigrano nel successivo.
Però non riuscirei comunque ad afferrare l’essenza di questo sforzo e allora mi piace pensare ad un oggetto, come un labirinto, uno di quei lavori di alta precisione che qualcuno costruisce nel buio della propria soffitta e per il proprio piacere, pieno di stanze e cunicoli e specchi. Il centro di questa struttura è Bach, la sua musica, il suo ricordo e Dio, che forse in Bach aveva instillato qualcosa di più del solo genio. Ogni stanza di questa struttura porta un nome assai celebre: Esther Maynell; Straub; Leonhardt; Gould; Lutero; Leibniz… e potrei proseguire fino a quattordici stanze. Dentro ognuna cogliamo il protagonista in un momento della sua vita, un momento pieno o del tutto privo di musica e di Dio. Alcuni momenti saranno commoventi, altri terribili, altri curiosi.
Ci sembrerà sempre di camminare al buio fino alla prossima lampada, il prossimo teatro o il fascio di luce proiettato sul telo di una sala di montaggio, fino ai lampi del giorno più buio che si insinuano tra le tavole di un convoglio come lame gelate.
Con Pedro Eiras, Il ramo e la foglia edizioni continua quel viaggio alla scoperta della letteratura portoghese contemporanea che va oltre i soliti miti, certamente apprezzabili, adorabili, ma che non possono rappresentare il tutto.
Siamo alla fine di un altro anno e cominciano ad uscire le classifiche. Ovunque si leggono nomi che non riusciamo a leggere, vediamo i titoli e passiamo oltre. Per questo, ogni lettore affamato e attento, guarda con sempre maggiore disinteresse alle grandi catene e si affaccia nelle piccole librerie, si mette a parlare con i librai e si confronta e non si vergogna di quello che non conosce. Ogni lettore abituato a seguire la scia di un discorso più ampio sa che in internet non trova solo le foto del cenone e delle vacanze al mare in pieno inverno, non trova solo i sorrisi osceni e il divertimento esasperato, ma anche le direttive che altri lettori sapranno offrire per aiutarci a trovare frutti un po’ nascosti come questo di Eiras.
Il mio è un invito come quello di Linacero a prestare il fianco ai sentimenti e provare a leggere per uscirne diversi.
Pierangelo Consoli
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Pedro Eiras, Bach, Il ramo e la foglia edizioni, 2022, Pp. 160, Euro 15.