Care amiche e cari amici, continuo con aumentato ribrezzo la mia protesta nei confronti degli editori di poesia, regalandovi tramite Satisfiction la terza quaterna della silloge 32 poesie.
Spero vi faccia piacere in questi momenti in cui siamo tutti segregati e abbiamo più tempo o forse meno tempo.
In ogni caso come disse Montale, la poesia danni non fa.
Lo disse a cuore aperto, ignaro che si arrivasse a pubblicare cose ignobili.
Ignaro che la sua compagna avrebbe costruito un premio Montale dalla cui giuria di scrematura me ne andai a gambe levate nel 1997, quando ormai le baronesse romane zoccolavano per gli uffici con assegni per farsi pubblicare o essere nelle selezioni del “Montale”.
Laddove c’è anche il minimo spazio di gloria provinciale, di peti ricamati nei salotti dell’idiozia le mosche svolazzano, sono fastidiose e ronzano.
Meglio andarsene lontano lontano.
Ve le dedico col cuore, le dedico ai miei amici medici e a tutti gli staff medici italiani ormai stremati dalla fatica e da una politica dissennata.
Come cantò Roberto Vecchioni in Parigi (o Cara), nel 1988 circa, “i delinquenti di oggi saranno i dirigenti di domani”. Eccoci tutti serviti.
Vi auguro ogni bene e a chi vi è caro.
Oliviero Malaspina
1
Io sono la mia vittima
E il mio più feroce carnefice.
Sono il mio più grande creditore
E il mio più miserabile debitore.
Congedo la forma e mi faccio vuoto
Congedo il vuoto e divento forma.
Ho alibi certi. Certezze fottute.
Temo il non ritorno.
Cosi’ mi consumo tra sangue vivo
E sanguino di adolescenza.
#
2
Non c’è niente di poetico nella vita
Se non i poeti morenti
Se non il miraggio della vita stessa
Malvissuta come una troia
Sposata come una vergine
Nelle paludi del dolore
L’aria da respirare per un nuovo amore.
#
3
Jane, per l’inverno
Si prepara.
Nere vele in segno di lutto
Jane, per l’inverno
Si prepara
Ad accompagnarmi
Al bivacco nell’immensità
Delle fosse comuni.
C’è un posto per tutto
E mi allunga pane riscaldato
In quel tepore di follia
Sento odore di bucce d’arance
Jane, per l’inverno
Si prepara
Mille collane di bucce d’arance
Per il freddo che viene-dice- attenua dolori
Poi mi prende per mano
Milano è fredda. Ed io sono
Dall’altra parte della finestra
Ma posso sentire il suo calore.
Jane, per l’inverno
Si prepara
Ad aspettarmi.
Tutti si muore vivendo
Tutti si vive morendo.
#
4
Sei lacrima avara di luce
Adesso che i ragazzi, davvero
Han gettato i nidi e le fionde
Adesso hai unghie da gatta
Per meglio raschiare le uova
E una lingua avara di pace.
Oliviero Malaspina
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