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Pierangelo Consoli. Salvarsi la vita

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Arturo ha vent’anni e non sa come si fa a mettere insieme i pezzi di un’esistenza devastata da un dolore profondo. Il dolore dell’abbandono, del rifiuto, della mancanza. Arturo nasce in una famiglia che di fatto non lo è mai stata: sua madre, pittrice apprezzata, si rinchiude nel suo studio lasciando fuori lui e suo padre. Ha paura di dimenticare. Ha paura di essere malata. Ha paura di vivere.

Suo padre è un militare della Marina, non c’è quasi mai, e anche quando è presente non ha molta voglia di fare il padre. Vive la sua famiglia con una distanza necessaria a sopravvivere all’alienazione di sua moglie.

Alberta, così la chiama Arturo, è una madre che ha dimenticato di avere un figlio. Sopraffatta dalla paura di essere ammalata, si rinchiude nel suo studio e dipinge, da sola, con le tende tirate ed escludendo il resto del mondo dalla sua vita.

Arturo ha dodici anni e ascolta le paure di sua madre, i suoi timori, percependo tutte le sue fragilità, diventando un confidente che però non ha gli strumenti per poterla aiutare.

Pierangelo Consoli in “Salvarsi la vita” (Nuova Editrice Berti, 2024, 125 pagine, 18 euro) ci racconta, con una sensibilità che sussurra e non urla, la condizione di un bambino che cresce senza una famiglia che accolga i suoi timori, che sia rifugio e nido; racconta di un ragazzo che diviene il compagno di sua madre, che impara a non chiedere nulla sapendo di non poter ricevere nulla.

Poi tutto precipita: Alberta si ammazza. Lo fa senza pensare di lasciare un figlio nel pieno di un periodo di cambiamento. Lo abbandona alla sua vita da ventenne, lo lascia senza alcun supporto. Si ammazza e lo lascia solo, mentre suo padre si rinchiude in un silenzio fatto di allucinazioni e idee folli.

Arturo si trova ad affrontare un dolore profondo, si dice che un giorno le cose andranno meglio, ma in realtà non sa come arrivare a quel giorno. Non si abbatte e non lascia che il destino decida ancora per lui. Cerca una strada, cerca salvezza. La trova in due persone, Renato e Manuela, che diventano un modo per guardare in una direzione diversa, guardare alla vita, al futuro, alla sua età.

Si lega ad entrambi, li ama in maniera diversa. Lui che gli infonde sicurezza, lei che diventa una ventata di leggerezza. È in questa amicizia che riscopre sé stesso. È nell’amore che si salverà, lasciandosi dietro il dolore, la solitudine e ciò che il destino fino ad allora gli aveva inferto.

Il libro di Consoli è un libro di speranza, dove le parole sembrano carezze, quelle che la vita ha tolto al protagonista e che l’autore sembra restituirgli.

Nancy Citro 

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Pierangelo Consoli, Salvarsi la vita, Nuova Editrice Berti, 125 pagine, 18 euro

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