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Pierre Loti inedito. Un mostruoso esofago che soffoca di rabbia

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Pierre Loti è stato un ufficiale di marina francese e un apprezzato romanziere, salito alla ribalta alla fine del XIX secolo. Nato Louis Marie Julien Viaud, intraprese la carriera navale, venendo richiamato in servizio durante la Prima Guerra Mondiale grazie alla sua esperienza nelle acque del Pacifico. Sposato con la poetessa e orientalista Judith Gautier, il percorso letterario di Loti fiorì negli ultimi anni: tra le sue opere ricordiamo Madame Chrysanthème e Pêcheur d’Islande. Nel 1889, si trovò in missione diplomatica a Fez, in Marocco, e nel suo diario, Au Maroc (“Marocco”), catturò l’esperienza surreale di trasportare una barca a motore elettrico attraverso paesaggi primitivi come dono al Sultano. Questo articolo fu scritto il 10 aprile di quell’anno, quando fu svegliato bruscamente da un abitante del luogo.

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10 aprile.

Vengo svegliato da grida – grida orribili – molto vicine a me; una specie di vile rutto che sembra provenire da un mostruoso esofago soffocato dalla furia. È già giorno, ahimè, e la tromba suonerà presto il réveillé, perché tutti gli arabeschi neri che decorano l’esterno della mia dimora si rivelano nella trasparenza della tela tesa che si infiltra di luce dorata. E questi stessi raggi del sole nascente delineano in un’ombra fantastica sulla mia parete la forma della bestia responsabile di queste grida orrende: un collo lungo lungo che si attorciglia come un bruco e, all’estremità, una testa piccola e appiattita con le labbra pendenti: un cammello. Lo riconobbi subito dall’orribile voce: un cammello sciocco, in preda all’agitazione o all’angoscia.

Osservo il movimento della sua sagoma con la massima inquietudine. Confusione! È successo quello che temevo; la bestia ha impigliato i piedi nelle corde della mia tenda, e ora si dibatte e soffia con forza, scuotendo l’intera tenda, che minaccia momentaneamente di crollare sulla mia testa. Poi sento il cammelliere che si avvicina di corsa chiamando: “Ts! Ts! Ts!” (Questo è ciò che si dice ai cammelli per calmarli e, in genere, il sistema funziona).

Di nuovo: “Ts! Ts! Ts!” Il cammello viene calmato e condotto via. La mia tenda diventa di nuovo immobile e mi addormento ancora per qualche minuto.

La tromba suona il réveillé, allegro e chiaro! Rapidamente come sempre ci alziamo. Facciamo una colazione frettolosa a base di pane nero e burro di mouna pieno di peli rossi e impurità, mentre il nostro accampamento viene smontato. Poi il segnale di montare in sella e si parte!

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