Ponte alle Grazie ha tradotto in italiano un saggio scritto nel 1989 da Michel Onfray “Les ventres des philosophes” (“I filosofi in cucina”, traduzione di Giovanni Bogliolo). La rassegna comincia dal cinico Diogene, che oppone «al cotto consensuale dell’istituzione nutritiva» il nichilismo alimentare più sfrenato, caratterizzato dal rifiuto del fuoco e, quindi, centrato sul crudo. Ci sono poi Rousseau, figura emblematica della rinuncia in materia di gastronomia, Kant, «buona forchetta dedita a una pratica nutritiva priva di ambiguità» e Nietzsche, il filosofo che più di ogni altro «ha affermato il ruolo determinante del corpo nell’elaborazione di un pensiero».
(Cristina Taglietti, Corriere della Sera, pag. 33, 2-1-12)