Rocco Siffredi è un mito, una vera e propria leggenda. Non tanto per le sue doti artistiche, quanto per la sua innata simpatia. Ha compiuto una rivoluzione: prestando il volto nella pubblicità delle Patatine Amica Chips ha portato il porno nelle case degli italiani, affrancandolo dalla cattiva fama. Insomma, lui noto attore e produttore di film a luci rosse, durante l’ora di cena, qualche anno attraverso il tubo catodico, entrava fa nei tinelli delle famiglie e, con fare sbarazzino, ironizzava sulla sua attività. Per quanto mi riguarda l’ho trovato geniale nella veste un po’ cialtrona. Non tutti hanno l’intelligenza di ironizzare sul proprio vissuto. Gli riconosco il merito di avere fatto del genere porno un prodotto pop, cioè alla portata di tutti. E, grazie al suo impegno, non è più un DVD da acquistare di nascosto in qualche sex shop sperduto lungo una strada provinciale, ma un oggetto di consumo a cui uomini e donne possono accedere con naturalezza. Con intelligenza e tanta ironia da tempo Rocco non è il pornodivo dotato, ma è diventato personaggio tanto da finire in trasmissioni televisive in prima serata.
Ha aperto un canale YouTube in cui dispensa consigli sul sesso, intervista attori e attrici del settore e risponde alle domande del pubblico raccontando divertenti aneddoti sulla sua carriera. Consiglio vivamente di seguirlo perché, a parte i racconti personali, spesso spassosissimi sulle produzioni a luci rosse, si conosce un Rocco al naturale, insomma in maglietta e jeans. Il programma Coronasutra sul canale Rocco’s World Official, trasmesso durante il periodo della quarantena, mostra un marito alle prese con due figli adolescenti, sottoposto ai rimproveri della bella moglie Rosa. La location è ovviamente la sua abitazione a Budapest, una casa immersa nel verde da cui si ammira un suggestivo tramonto. Altro che mito del materasso, qui Siffredi sembra un signore qualsiasi benestante, di mezza età, impegnato ad accendere il barbecue nel giardino della villetta. Durante la quarantena, infatti, spogliato della sua allure di star cinematografica, andava in diretta dal soggiorno di casa o dalla cucina dove, insieme alla consorte, improvvisava improbabili lezioni su come si prepara la pizza.Così tra un lievito madre e una lezione sulla masturbazione, scopriamo che anche Rocco ha difficoltà con la moglie e discute come un padre qualsiasi con i figli perennemente sdraiati sul divano con le scarpe. Ci insegna a gestire con la meditazione la paura e l’ansia generata dal Covid-19 nella puntata La posizione più importante del Coronasutra prendendo spunto proprio dalla sua esperienza all’Isola dei Famosi dove ha dato prova di grande rispetto e profonda tolleranza verso il prossimo. La sua forza consiste nel sapersi raccontare. La trasmissione intreccia sapientemente i piani del privato e del pubblico, in modo da delineare un’idea free ed easy della sessualità. Ci svela i suoi momenti di défaillance durante i set, offrendo risposte immediate alle domande degli spettatori. La preoccupazione degli uomini, infatti, è sempre quella di non riuscire a soddisfare la propria partner.
Tra i fans di Rocco molti sono ragazzi giovanissimi ma il pubblico femminile è rilevante tanto che viene dato molto spazio alle donne e alle loro curiosità. Non tutte sono necessariamente fruitrici di film porno, ma qualcuna si appassiona al programma semplicemente per avere qualche informazione chiara e diretta. Senza filtri. Lo stile, infatti, è quello informale tipico di un dialogo tra amici mentre cucinano insieme per una serata spaghetti e birra. Le battute sconce non mancano ma i temi più caldi vengono affrontati con i termini giusti senza mai eccedere nella volgarità becera da caserma. Mi sorprendono in particolare le interviste con le attrici hard. Sono tutte giovanissime e assolutamente consapevoli e orgogliose del loro lavoro. Una caratteristica che le accomuna è il fatto che hanno scelto questa attività perché amano fare sesso e per le opportunità di successo immediato rispetto ad altri settori dello spettacolo. Quali doti occorrono per essere un’attrice affermata? Rocco semplicemente risponde “Essere troie, simpatiche ed espressive”. Se sul “simpatiche ed espressive”non ho nulla da obiettare, non mi piace il termine “troia” usato ancora con un’accezione fortemente maschilista. Troia nell’immaginario è infatti la puttana, quella da consumare, utilizzare come un oggetto di piacere a cui non è mai stata riconosciuta un’umanità. Ecco perché questo termine, ancorato a una visione patriarcale e violenta, non fa onore a Siffredi. Pertanto se vogliamo contribuire a educare davvero a una sessualità consapevole e responsabile lo inviterei a sostituire Troia con Zoccola Eticanel significato offerto da Dossie Easton e Janet Hardy nell’omonimo libro (edito nel 1997, aggiornato nel 2009 e 2014 per Odoya).
In una di queste interviste ci viene presentata Eveline Dellai, nota porno star per il genere tween. La ragazza acqua e sapone sembra uscita ieri dalla scuola superiore, piccola e minuta confessa la sua visione dell’amore del tutto coerente con le aspirazioni di qualsiasi fanciulla della sua età e confesso di avere provato tenerezza. Ovviamente né a Rocco, che conduce l’intervista, né agli spettatori interessa un fico secco di sapere i progetti futuri della ragazza, pertanto si passa subito a domande sempre più piccanti circa il suo lavoro. Eveline e la sorella gemella condividono le scene di sesso. Ovviamente non possono in un set fare sesso tra loro in quanto esistono limiti invalicabili per legge anche se qualche regista furbetto, soprattutto agli inizi della loro carriera, ha proposto scene di questo tipo. Così Martina Smeraldi, che a soli 18 anni si è proposta alle case di produzione come attrice, ora è una delle stelle della produzione di Siffredi.
Sentendo le loro parole viene da chiedermi quanto il modo di vivere la sessualità sia più spontaneo e libero rispetto a quello della mia generazione? Sicuramente noi donne adulte, cresciute ascoltando Like a Virgin e Girls Just Want to Have Fun, risultiamo avere un rapporto conflittuale col corpo e la sessualità è ammessa, per tante, solo nei canoni tradizionali. Le ragazze di venti anni, invece, sembrano avere le idee più chiare: non hanno paura di mostrarsi. Qualcuna cede incautamente alle lusinghe del web ma non le Suicide Girls, che si espongono provocatoriamente e in modo dissacrante come atto di accusa verso il Revenge Porn e il conformismo. Non è un caso pertanto che le spettatrici più giovani del programma di Siffredi chiedano come fare per diventare attrici. Martina Smeraldi, partendo dalla sua esperienza, le mette in guardia per le difficoltà a cui andranno incontro. Per fare film Porno non è sufficiente amare il sesso ed essere disinibite, occorre soprattutto essere mature, intelligenti e consapevoli che questa è una strada da cui non si può tornare indietro.
I film restano e sono alla portata di tutti. Per questo le professioniste rivelano che la maggiore difficoltà è stato affrontare i genitori e le critiche di amici e parenti. Martina, come Valentina Nappi, Malena la Pugliese, Danika Mori non sono solo attrici, ma sono soprattutto donne libere che hanno scelto. Hanno deciso di intraprendere una carriera di cui si assumono la responsabilità. Per chi pensa che girare un porno sia solo divertimento e leggerezza, o che sia semplice fare sesso davanti a una telecamera, consiglio di seguire le interviste di Rocco Siffredi. Cerchiamo anche nella nostra intimità di non limitare la nostra intelligenza di spettatori davanti a uno schermo. Proviamo a ribaltare il punto di vista perché l’immagine femminile non sia oggetto di piacere ma protagonista del suo piacere.
Ilaria Cerioli