Lo scrittore Richard Wagamese, nativo americano della regione usa-canadese dello Ojibwe, torna in Italia con il romanzo Le stelle si spengono all’alba per i tipi de La Nuova Frontiera. Torna dopo la pubblicazione, datata 2019, di Cavallo indiano per Bompiani.
Credo sia una di quelle rare opere su cui è possibile costruire un discorso critico omogeneo, nonostante i numerosi temi incastrati nella complessa rete di criticità sociali del territorio canadese e americano.
Semplicemente, Le stelle si spengono all’alba mi ha stravolto per la sua brutale bellezza e onestà.
La trama è semplice, così come la scrittura, scevra da forzature retoriche e stilistiche. Tuttavia è così presente un ritmo atavico e pulsante, degno di un immaginario ancestrale, che il lettore si ritroverà coinvolto in qualcosa di più grande che solo verso la fine saprà scorgere oltre il velo del reale.
Frank è un giovane ragazzo indo-canadese che vive con il Vecchio. La loro esistenza è scandita dal tanto lavoro e nella comunione con la natura. Una esistenza di caccia, boschi, sopravvivenza e tanto sudore. Parallelamente c’è Eldon, il padre di Frank, che ha sciupato la sua vita dietro l’alcool e che ha abbandonato il figlio.
Ma i due presto saranno costretti a ricongiungersi perché Eldon, distrutto dagli alcolici, sta per morire e Frank dovrà accompagnarlo verso le montagne per poi seppellirlo, proprio dove un tempo riposavano gli antichi guerrieri dello Ojibwe.
Queste le premesse del testo di Wagamese, che saranno poi inframmezzate da flashback raccontati intorno al fuoco mentre padre e figlio affrontano la fame, la sete e la morte tra le montagne innevate.
I racconti alimentano il fuoco del dolore, si allargano ferite e mostrano i fianchi deboli. Padre e figlio comunicano consciamente e inconsciamente il loro disagio a non sentirsi mai compresi, a non appartenere alla terra perché i misteri della vita sono troppi e imperscrutabili.
La narrazione è fluida, fin troppo piacevole: come un liquore zuccherino che coccola il corpo.
Ho centellinato la lettura per giorni, per paura di dovermi staccare da quelle pagine che erano diventate come una seconda casa. Ma la vera ricchezza de Le stelle si spengono all’alba sono i discorsi indiretti, i vuoti comunicativi, le occhiatacce, gli sguardi, i rimproveri fra i due protagonisti che raccontano una storia antica come quella del perdono e del coraggio.
Questo libro non mi ha ricordato quanto fosse bello leggere, ma quanto sia prezioso condividere il nostro amore, il nostro odio, il rancore e la speranza. E sarà proprio la speranza a illuminare il nostro cammino quando si spegneranno le stelle.
Questo romanzo è un capolavoro di umanità.
Cristiano Saccoccia
Recensione al libro Le stelle si spengono all’alba di Richard Wagamese, trad. Nazzareno Mataldi, La Nuova Frontiera 2022, pagg. 256, € 17,50