Cosa ti/vi ha spinto a creare una rivista letteraria? E quanto tempo fa è successo?
Risme nasce perché tutti noi della redazione, per motivi diversi, conosciamo abbastanza bene il mondo dell’editoria. Quasi tutte le riviste letterarie sono riuscite ad affermarsi nel tempo, così bene che, alla stregua delle case editrici, ricevono centinaia di racconti ogni giorno, alcune sono addirittura costrette a congelare l’invio spontaneo. Questo è, senza dubbio, indice del fatto che la richiesta non soddisfa l’offerta. In questi anni abbiamo vissuto sulla nostra pelle il percorso tortuoso lungo la strada della pubblicazione e abbiamo conosciuto scrittori di talento che hanno faticato molto prima di riuscire a emergere. Vogliamo solo essere un’opportunità in più, uno strumento, soprattutto per gli esordienti.
RISME è nata ufficialmente l’1 settembre 2018, quindi è appena nata.
Prova a definire la tua/vostra rivista in poche parole.
RISME è fatta di opposti. È sfrontata e timida. Vera e bugiarda. Dolce e cattiva.
Quanti numeri sono già stati pubblicati e quando uscirà il prossimo?
L’uscita del Numero Zero di RISME è prevista per l’1 dicembre 2018, siamo una rivista trimestrale. E poi, ci sembrava carino fare un regalo a tutti prima di Natale.
Cosa cercate e pubblicate? Racconti, estratti, poesie? Hai/Avete un genere o delle regole precise?
Pubblichiamo racconti inediti non di genere e illustrazioni.
L’indice prevede tre categorie.
“Punta di diamante” ospiterà i racconti (anche editi) di scrittori molto conosciuti, che vorranno farci dono di un loro scritto. Nel numero Zero, ad esempio, comparirà un racconto di Elisa Ruotolo. Poi ci sono le sezioni “Corti” (racconti da 2500 a 5.000 caratteri spazi inclusi) e “Lunghi” (da 6.000 a 10.000 caratteri spazi inclusi).
Cosa deve fare un autore per convincerti/vi a pubblicare un suo lavoro?
Non esiste una strategia precisa che possiamo consigliare ma, come dichiariamo nella nostra mission: “Per essere scelto, il racconto ci deve fare ridere, piangere, ci deve fare incazzare. Ci deve piacere. Ci deve lasciare qualche secondo in silenzio sull’ultima parola. Non è tanto importante cosa si racconta, ma come lo si fa. Dobbiamo amare da subito i protagonisti, esserne quasi gelosi. La scrittura deve essere esatta. Bellissima e tremenda, sporca e dolce. La voce particolare, come quelle canzoni alla radio che alla prima nota riconosci il cantante. E, soprattutto, il racconto non deve avere errori grammaticali. Noi guardiamo molto all’abito.”
Pubblicate anche in cartaceo? Se si, dove si può trovare la tua/vostra rivista?
Per ora siamo solo online, poi “di doman non c’è certezza”!
I numeri sono gratuiti e saranno scaricabili direttamente dal nostro sito internet (https://saramariaserafini.wixsite.com/risme-rivista).
Qual è la soddisfazione maggiore o inaspettata che ti/vi ha dato la tua/vostra rivista?
Anche se è ancora presto per fare il punto della situazione, possiamo già dire che la soddisfazione maggiore è arrivata assieme all’ondata di fiducia che ci hanno dimostrato scrittori e illustratori inviandoci le loro opere.
Cos’è che ti/vi ha fatto davvero cascare le braccia?
Finora nulla, ma siamo pronti a tutto!
Cosa ti/vi spinge ad andare avanti in questa attività così poco (o per nulla) produttiva?
La produttività è l’ultimo traguardo. Il motore che ci spinge è la passione. Quasi tutti facciamo un lavoro completamente diverso, alcuni hanno una famiglia, diverse responsabilità, eppure vogliamo farlo. A tutti i costi. Anche se, magari, finiamo col leggere i racconti di notte, o stamparli e portarli in autobus mentre ci rechiamo al lavoro. La sensazione che si prova mentre si legge un racconto che vale non ha prezzo. Vogliamo farlo.