Quando ho letto per la prima volta “lo specchio di Henri” di Roberto Prual-Reavis, edito da Sinnos e tradotto da Federico Appel, ho pensato ad un grande artista di nome William Congdon, che un giorno mentre lo guardavo rispondere a delle domande sull’arte e sulla vita mi colpì nel profondo con le sue parole. Mi fermai davanti allo schermo come si fermarono tutti ed i suoi occhi si incendiarono e la sua voce divenne decisa e rapida come una pennellata “ là fuori – disse – le nuvole esplodono!”.
Questo episodio fu per me una vera scoperta, il momento preciso in cui compresi il valore in un certo senso salvifico, dell’arte.
Così la lucertola Henri, protagonista di questo albo, scopre inaspettatamente, grazie al suo amico Omar, un vecchio rospo appassionato d’arte, un piccolo manoscritto firmato dal grande Leonardo da Vinci.
Legge le sue note, gli appunti scritti al contrario ed una frase illuminante che è anche una sfida “un artista veramente creativo, deve saper dipingere uno specchio. E se riflette la luce , allora avrà la gloria”.
Henri ritorna a casa sua “e si lancia nella difficile impresa”: ininterrottamente dipinge , e pensa e cerca e non si arrende. La sua arte e la sua passione esplodono dentro di lui, lo agitano e lo scuotono e lo conducono a realizzare il suo obiettivo.
Henri diventerà famoso ma come a volte accade nella storia dell’arte “ ci sono capolavori che spariscono senza lasciare traccia” ed il quadro specchio sarà solamente il ricordo di una sfida realizzata e vinta e sarà l’ora per Henri di provare a dipingere l’Infinito!.
Edoardo M. Rizzoli
Lo specchio di Henri
Di Roberto Prual-Reavis
Trad. Federico Appel
ed. Sinnos