La venticinquesima edizione del Salone del Libro di Torino, che si terrà al Lingotto dal 10 al 14 maggio 2012, deve fare i conti con la crisi: se da un lato l’organizzazione degli incontri e dei contenuti procede con entusiasmo – annunciati tra gli ospiti il Nobel Herta Muller, Eco, Cercas, Falcones, Savater e il messicano Fuentes – dall’altro il presidente Picchioni e il direttore Ferrero attendono di capire quanto i tagli previsti dal governo anche al settore cultura toccheranno la kermesse torinese. Infatti, nonostante il Salone sia un evento anche economicamente di successo, la maggior parte degli introiti che produce vengono spartiti tra i privati e Librolandia deve affidarsi unicamente ai contributi pubblici. Basta però fare due conti per rendersi conto di quanti soldi girino attorno all’evento torinese: oltre 300 mila visitatori per 10 Euro a biglietto fanno già più di 3 milioni. E poi il costo degli affitti al metro quadro per gli stand: si va dai 99 ai 115 Euro; insomma si calcola che il giro d’affari legato al Salone sia di circa 25/35 milioni, 33 Euro di guadagno per ogni Euro investito.
(Baudino, Minucci e Tortello, La Stampa 16-12-2011 pag. 49)
