Giovanni Pacchiano fa il punto sullo scarso successo in Italia delle raccolte di racconti, sebbene “la forma breve del racconto contenga una verità superiore rispetto al romanzo, non inquinata da ragioni commerciali”. I grandi editori prediligono i “romanzi-polpettone” e, a parte i soliti Camilleri, Tabucchi e Celati, l’unica sorpresa dell’anno che sta per finire è “Qualcosa di simile” di Francesca Scotti (Italic), che contiene dieci storie “vive, fulminanti e crudeli collegate da brevissimi lampi narrativi”.
(Giovanni Pacchiano, Saturno, pag. 7, il Fatto Quotidiano, 30-12-2011)