Già dalla copertina psichedelica al fruttosio sotto forma di orsetti si presagisce la bizzarria del nuovo libro di Sergio Oricci Volevo essere Vincent Gallo. Pidgin Edizioni pubblica uno scrigno allucinato di storie brevi in cui possiamo ammirare le ossessioni e le manie di veri freaks che Oricci ci presenta sotto il filtro di un no-sense imperante e carismatico. Perifrasi per dire, semplicemente, che alcuni passaggi sono così bislacchi da diventare iconici e scatenano risate insesate.
Il realismo anomalo di Oricci, o un ordinario surrealismo, innesca nel lettore le più disparate sensazioni tra cui un vero senso di inadeguatezza. Ci sentiamo fuori asse, sconnessi o disallineati dalla normalità e dalle logiche comuni, entriamo a far parte di un labirinto narrativo dove i dialoghi sono la forza motrice di uno storytelling cangiante ed euforico; ovviamente le vie d’uscita non esistono. Il libro si concentra su vere fissazioni, attacchi di panico ideologici o elettrici perturbamenti, da parte di personaggi densissimi nonostante le poche pagine dei loro racconti. Il libro di Oricci si rivela essere un manuale di scrittura creativa, un eserciziario di micro fiction in cui i veri protagonisti sono gli oggetti e spesso la sospensione del giudizio e la non-fine del racconto. Storie aperte che fluiscono liberamente verso nuovi scenari, interrogativi irrisolvibili, sentenze salomoniche o paradossi socratici per una maieutica del nuovo millennio dove in questi dialoghi stralunati veniamo stimolati a ricercare la verità nell’assurdo e l’assurdo nel vero.
Cristiano Saccoccia
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«Amore.»
«Eh.»
«Secondo te è socialmente accettabile chiedere a qualcuno quando si è lavato i capelli l’ultima volta?»
«No.»
«Per niente?»
«Per niente. Assolutamente inaccettabile sotto tutti i punti di vista.» «Vorrei chiedere per capire se ho davvero questo potere.»
«Non hai nessun potere, non c’è nessun dannato potere.»
«Non ti arrabbiare adesso.»
«Il potere della gente che si lava i capelli. Hai mai visto un X-Man che indovina quando la gente si lava i capelli? Un fumetto, un cartone animato, qualsiasi cosa.»
«Questo che c’entra?»
«Volare, l’invisibilità, questi sono poteri.»
«Ce ne sono molti altri.»
«La superforza è un potere, leggere nel pensiero. Perfino mangiare una torta al limone e capire che chi l’ha preparata era triste, felice, arrabbiato o nervoso può essere un potere.»
«Carino questo della torta. Perché proprio al limone?»
«Era al limone, nel libro. Ma capire quando qualcuno si è lavato i capelli non è un potere. Non lo è.»
«Che cos’è, allora?»
«Una stronzata?»
«Ah.»
«Già, proprio così.»
«A me continua a sembrare qualcosa di significativo.
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Sergio Oricci
Volevo essere Vincent Gallo
Pidgin Edizioni 2021
14 euro
156 pagine