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Spiegelman: così il fumetto ha creato i simboli di oggi.

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Intervista di Luca Raffaelli ad Art Spiegelman, autore di “Maus”,  in occasione della lezione che terrà alle 21 di oggi al Circolo dei Lettori di Torino.
“Per capire il fumetti bisogna sapere chi sono i grandi maestri, chi è Winsor McCay, un autore che ha aperto un mondo di possibilità, e George Herriman, l´autore di Krazy Kat, incredibile quello che lui ha fatto, e anche un autore popolare nei comic book degli anni Quaranta non molto conosciuto in Europa: il suo nome è Jack Cole”. Poi aggiunge “Credo sia accaduto qualcosa che sta in mezzo tra le due parole. Siamo in una situazione simile a quella delle scimmie di 2001: Odissea nello spazio, quando il protagonista attraversa il monolito e ne esce evoluto. Siamo arrivati al punto in cui si può affermare che il linguaggio viene utilizzato al massimo. Ma ora bisogna stare attenti al futuro, perché ad essere ignorati dalla cultura si possono avere anche molti vantaggi”. E infine sul movimento Occupy dice “Penso che il movimento di chi occupa Wall Street sia oggi la cosa migliore che accada sul nostro pianeta. E sono molto felice che l´immagine simbolo di questo movimento venga dal mondo del fumetto. Lo ero già stato nel 2008 quando gli autori della rivista umoristica Mad hanno coniato un´immagine del nuovo presidente. Mi chiedo oggi come potremmo ritrarlo: forse come un robot in mano ai banchieri, non so. E´ incredibile quello che sta succedendo negli Stati Uniti da trent´anni a questa parte e non so se in Europa si avverte la gravità della situazione”.
(Luca Raffaelli, pag. 47, la Repubblica, 19-1-12)

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