“Quando ami la tua terra essa ti appartiene. L’anima torna e rivive, avvolge tutto”.
Stella Nosella
In corso d’opera, Antonio Canova, di Stella Nosella ed illustrato da Andrea Oberosler ( ed. L’Orto della Cultura) è un piccolo volume rivolto ai bambini per avvicinarli alla conoscenza dell’arte e di un uomo del tutto particolare che seppe con mirabile maestria manipolare l’argilla, realizzare eccellentissimi disegni e modellare gessi prototipi di immortali sculture di marmo.
Quest’uomo è Antonio Canova che nacque a Possagno e il cui Museo Gypsotheca a lui intitolato ne custodisce l’eredità artistica.
Stella Nosella e Andrea Oberosler ambientano una piacevole storia per ragazzi che se letta ad alta voce si deposita nella mente degli adulti e li porta a pensare, a ricordare, a desiderare.
E’ come un richiamo, una voce che viene da dentro. In uno spazio di silenzio e di echi, le sculture del Maestro prendono vita e si parlano tra loro, e lo vedono arrivare come altre volte hanno fatto, e lo vedono dar forma nuovamente alla materia. Far un anima di metallo a grandezza naturale ed impastare l’argilla e coprire la sua opera e rimuginare.
E in quel laboratorio le Tre Grazie si muovono come in una danza e portano in grembo il busto di Napoleone che vorrebbe tutto ordinare e parlano allegramente e le docili risate incontrano lo sguardo curioso di Paolina Bonaparte e quello più severo di George Washington. E tutti cercano di indovinare a cosa stia lavorando il maestro, quale famoso personaggio verrà di lì a poco a far compagnia a tutti loro.
E tutto il resto del mondo è dimenticato. Svanito.
Poi quell’opera si svela, e due figure appaiono nella loro bellezza : “ le Tre Grazie si avvicinarono a Paolina danzando lentamente per ascoltare meglio:
«Scolpire queste figure ha significato molto per lui : non sono solo Dedalo e Icaro. Questa composizione rappresenta Canova e Nonno Pasino».
Suo nonno aveva creduto in lui e lo aveva iniziato alla scultura e come nuovamente bisbigliò Paolina “ha dovuto scolpire i suoi ricordi più lontani” e in quei volti, negli occhi del suo amato nonno, la bellezza della vita.
Edoardo M. Rizzoli